ERIC CLAPTON Planes Trains And Eric...
di Paolo Battigelli
14 febbraio 2017


intervista
Eric Clapton
Eric Clapton
Planes, Trains and Eric
C’è stato un tempo in cui il nome Eric Clapton significava una e una sola cosa: dio della chitarra. I suoi inizi incendiari con gli Yardbirds, seguiti nel 1966 da un uno/due di rara potenza sonora (Blues Breakers with Eric Clapton e Fresh Cream) in poco tempo lo pongono in cima alla gerarchia chitarristica inglese e mondiale e, per la fine degli anni Sessanta, si ritrova a dividere la luce dei riflettori con autentiche divinità come Jimi Hendrix, Jimmy Page e Jeff Beck.
Ma, significativamente, è allora che inizia a prendere le distanze dai lunghi e pirotecnici assoli che ne hanno caratterizzato la giovinezza artistica: dai Cream ai Blind Faith, da Derek & The Dominoes alla carriera da solista, la sua anima musicale si stempera in un rock blues che vira spesso sul pop, ritrovandosi preda dell’incantesimo di JJ Cale e di The Band e sempre più concentrato sull’aspetto vocale e compositivo. Insomma, evita il mero sfoggio della sua tecnica e si cimenta in generi che sin qui ha trascurato - per usare un eufemismo - come il country rock, il reggae, la musica acustica e la canzone popolare.
Oggi Clapton, che compirà 70...
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Ma, significativamente, è allora che inizia a prendere le distanze dai lunghi e pirotecnici assoli che ne hanno caratterizzato la giovinezza artistica: dai Cream ai Blind Faith, da Derek & The Dominoes alla carriera da solista, la sua anima musicale si stempera in un rock blues che vira spesso sul pop, ritrovandosi preda dell’incantesimo di JJ Cale e di The Band e sempre più concentrato sull’aspetto vocale e compositivo. Insomma, evita il mero sfoggio della sua tecnica e si cimenta in generi che sin qui ha trascurato - per usare un eufemismo - come il country rock, il reggae, la musica acustica e la canzone popolare.
Oggi Clapton, che compirà 70...
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