GIACOMO BALDELLI "Adesso Potete Applaudire"

di Enrico Rossi
02 dicembre 2025

recensione

Giacomo Baldelli
Adesso Potete Applaudire
Arcana Edizioni
La musica contemporanea è spesso percepita come ostica, difficile, per-pochi. Altrettanto spesso, però, cela nell’ascoltatore il timore di allontanarsi dalla comfort-zone, precludendo l’opportunità di farsi sorprendere; il libro di Baldelli propone invece un percorso esplorativo, scegliendo un titolo – Adesso Potete Applaudire (Vademecum per non avere paura della musica contemporanea) – che non poteva che essere più diretto ed eloquente. Non si tratta di un saggio tecnico, ma dell’invito dell’autore/chitarrista a guardare oltre i pregiudizi: una guida per scoprire quanto la cosiddetta musica contemporanea sappia sorprendere, emozionare e parlare al presente.

12 capitoli (come una serie dodecafonica) affrontano i luoghi comuni più diffusi, dall’idea che “non c’è nulla da capire” al rapporto con i media, fino al perché la musica di oggi merita un posto nelle personali playlist quotidiane; a cui si aggiunge una sezione destinata a brani iconici tramite cui Baldelli porta il lettore nella vita e nelle opere di compositori di straordinaria statura: tra essi, John Cage (4’ 33”), Terry Riley (In C), Stockhausen (Stimmung), Arvo Pärt (Spiegel im Spiegel), passando per Laurie Anderson, Steve Reich, Fausto Romitelli, David Lang e Caterina Barbieri (quest’ultima, compositrice e direttrice artistica della sezione musica della Biennale di Venezia).

Il libro concede...

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anche spazio a una sorta di playlist che artisti, compositori e performer di chiara fama hanno suggerito, per un mosaico musicale che certamente sorprenderà il lettore. Qualche esempio? Da Lux Aeterna di Ligeti (descritto come “un pezzo che ha cambiato la percezione del tempo”), alla rarefazione di Morton Feldman; da Quattro Pezzi Su Una Nota Sola di Giacinto Scelsi (definito “un atto di fede nel suono”), alle architetture di Xenakis e Glass. C’è anche chi ha suggerito la poesia sonora di Pauline Oliveros, chi l’energia di Michael Gordon o di Tyondai Braxton, e ancora Alexander Schubert, Tristan Perich, Misato Mochizuki, Daniele Ghisi, Daniela Terranova. In sostanza, una coralità che mostra come la musica contemporanea sia fatta di voci e anime diverse, tutte necessarie.

La grafica della copertina, infine, richiama Fear Of Music (1979), l’album-manifesto dei Talking Heads, prodotto da Brian Eno. Scrive Baldelli: “Questo libro è rivolto a chi della musica contemporanea conosce poco o nulla e desidera iniziare a esplorarla. Non un trattato, ma un invito a scegliere la porta giusta ed attraversarla con curiosità”.


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