NERVOSA Perpetual Chaos

di Patrizia Marinelli
01 febbraio 2021

intervista

Nervosa
Prika Amaral
Perpetual Chaos
Effettuare in pochi mesi il totale restyling di Nervosa, la sua band al femminile nata nel 2010, e pubblicare un nuovo album che non facesse rimpiangere i precedenti, non deve essere stato un compito tanto semplice. Ma Prika Amaral (nome completo Priscilla dos Santos Amaral, nata nel 1985 a Bragança Paulista, São Paulo, Brasile) non si è persa d’animo ed è riuscita a portare a termine i suoi progetti senza troppi intoppi.
Il 21 gennaio 2021, è uscito infatti Perpetual Chaos (Napalm Records), il nuovo album targato Nervosa che vira verso il death metal e sfodera una (nuova) lineup, sempre al femminile, affiatata e coesa.

Quarto album targato Nervosa dopo il precedente Downfall Of Mankind (2018), il nuovo Perpetual Chaos (anticipato dal singolo Guided By Evil) sfodera 13 brani e con essi una vera sferzata di energia e voglia di suonare… in barba a chi ancora si ostina a non dare il giusto credito alle metal women oggi sulla scena!

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Diva Satanica (vocal) – Prika Amaral (guitarist/back vocal) – Mia W. Wallace (bass) – Eleni Nota (drum)
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Partiamo dal titolo del nuovo album, Perpetual Chaos: intende riferirsi alle incertezze del periodo che stiamo vivendo, oppure alla recente mutazione all’interno della tua...

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band?

In realtà riguarda principalmente la realtà che ci troviamo a vivere oggi. Con il coronavirus e la pandemia globale, ho ascoltato i discorsi di tanti leader politici, ho sentito tante cose negative e visto certi pessimi esempi in arrivo dall’alto. Mi sono resa conto che l’umanità in generale non ha potuto imparare granché da queste cose, così come probabilmente dalla storia in generale. Quindi, il titolo dell’album [tradotto, Caos Perpetuo] ma anche ogni brano della tracklist, fa riferimento alla pandemia ma non solo.

All’interno della band emerge la tua figura di leader: la senti come una responsabilità gravosa?
Credo che in ogni band ci sia bisogno di qualcuno che si assuma certe responsabilità; ad esempio, quelle legate al business, all’aspetto burocratico e amministrativo. Visto che che ho studiato queste materie all’università, non ho avuto grosse difficoltà a gestire quegli aspetti per la band. In tutti i casi, non mi considero esattamente la leader delle Nervosa poiché mi piace lavorare in squadra, con tutte le persone allo stesso livello. Non decido tutto da sola, anzi… noi lavoriamo tutte assieme. Mi sono presa alcune responsabilità, ma non tutte.

Con Perpetual Chaos virate verso le atmosfere del death metal: è per il fatto che Diva ha ereditato il microfono?
Non considero la cosa una grande novità. Le Nervosa hanno sempre mescolato trash metal, death metal e le atmosfere più dark e, anzi, a mio avviso il precedente album, Downfall Of Mankind, era addirittura più heavy rispetto a Perpetual Chaos. Il fatto è che il nuovo disco evidenzia i nostri mood diversi e che Diva Satanica utilizza il growl, un elemento tipico del death metal.

La produzione dell’album è affidata a Martin Furia, come è andata in studio?
Ritengo che lavorare con lui sia stata una delle cose migliori che potessimo fare per il nuovo disco! Martin aveva già prodotto il nostro lavoro precedente, senza contare che da tempo è il sound engineer nei nostri tour. Per noi è stato molto importante averlo accanto ed è riuscito a far emergere tutta l’energia e sound della band. Sa come tirare fuori il meglio dai musicisti senza spingerti troppo in questa o quella direzione. Non ti mette nessuna pressione addosso e nessun feeling negativo; al contrario, riesce a darti nuovi input e a supportarti. Grazie a lui abbiamo potuto lavorare molto serenamente e fare il meglio possibile.

Quando hai composto i brani di questo album?
Ho iniziato a comporli alla fine del maggio 2020 ma parecchie parti le ho terminate durante il mio soggiorno a Firenze di una ventina di giorni. E’ stato molto bello essere nel vostro Paese… Del resto, io amo l’Italia, ho dei parenti lì e provo un feeling di fratellanza con gli italiani. Mi piacerebbe proprio che i prossimi primi show delle Nervosa fossero proprio in Italia, magari anche a Milano! Per il momento, però, dobbiamo capire cosa succederà con la pandemia.

Il tuo sound è certamente una delle colonne portanti delle Nervosa, ci parli dell’equipment che hai utilizzato in studio?
Ho utilizzato innanzitutto le mie Kramer, marchio di cui sono endorser: sono chitarre che mi danno sicurezza e comfort, dotate degli EMG 81X e delle corde SG Strings, un marchio brasiliano di cui sono endorser. In quanto agli amplificatori, utilizzo Pedrone, anch’esso un marchio brasiliano: li utilizzo da quattro/cinque anni, in studio e sul palco, e non ne posso più farne a meno. Come pedali utilizzo Ed’s Mod Shop, una azienda di Porto Alegre (Brasile): costruzione artigianale e una qualità superba.

C’è un brano, o più di uno, di Perpetual Chaos che prediligi su tutti?
Questa è una domanda molto difficile… Mi piacciono tutti ma se proprio devo citarne qualcuno, ti dico Rebel Soul, Guided By Evil, Venomous e in particolar modo Under Ruins un brano che per me significa tanto. In tutti i casi, dipende dal mio stato d’animo del momento: quando sono allegra, adoro ascoltare Time To Fight mentre se sono triste vado su Under Ruins.

Nei dischi precedenti delle Nervosa, oltre a suonare la chitarra facevi anche i cori; nel caso di Perpetual Chaos, invece, hai abbandonato il microfono…
E’ vero, non ho cantato perché non l’ho ritenuto necessario. La precedente vocalist aveva registri molto acuti ed inserire in background un timbro di voce più basso come il mio, aveva un senso. Diva [Satanica] invece, ha sia le note alte che quelle basse ed è così che il mio intervento alla voce non è stato necessario. Sul palco, però, lo farò ma, come dicevo, Covid permettendo, se ne parlerà più avanti.

Quando hai deciso che la musica sarebbe diventata la tua vita?
Sin da bambina, sin dai due/tre anni, adoravo ascoltare un sacco di musica assieme a mia madre, poiché lei amava il rock e le grandi rock band. Quando sono diventata una teenager ho deciso che dovevo imparare a suonare la chitarra e poi comporre delle canzoni. Avrei sempre voluto guadagnarmi da vivere con la musica, ma il Brasile è un Paese molto povero e spesso è difficile vivere di arte, a prescindere da quale tipo di arte. Così ho studiato ed ho anche lavorato in un ufficio, senza dimenticare però la musica. Poi, quando ho formato le Nervosa e le cose hanno preso ad andare per il verso giusto, ho lasciato il mio lavoro e cominciato a vivere con quello che guadagnavo con la musica. Sono certa che non smetterò mai…

Essere una trash metal woman agli inizi non deve essere stato tanto facile, un genere prettamente abitato dagli uomini…
Hai ragione e questa è una domanda molto interessante. Quando ho iniziato a bazzicare l’heavy metal e a vestirmi da metallara era il 1996. E’ stato molto difficile; io vivevo in una piccola città e la gente lì mi giudicava una poco di buono. Certo, ora le cose sono cambiate, pur se ci sono ancora persone che pensano che le donne salgano su un palco perché magari vanno a letto con chissà quali personaggi influenti. In passato il nostro look veniva aspramente criticato, eppure anche gli uomini nel rock hanno sempre sfoderato look provocatori; quindi, si trattava soltanto di ipocrisia. La mentalità generale ora sta cambiando, lentamente, ma lo sta facendo.

Chi sono i tuoi riferimenti chitarristici?
Su tutti Jimi Hendrix! Poi, Alexis Korner, Tony Iommi, gli Slayer, i Poison e i Sepultura.

A proposito dei Sepultura, in Brasile la band heavy metal per eccellenza, li conosci personalmente?
Sì, li conosco tutti. Sono la maggior influenza delle Nervosa. Adoro ogni brano del loro repertorio e nutro gran rispetto per tutti i membri della band, passati ed attuali. Ho seguito con attenzione la loro evoluzione, dal loro stile degli esordi così originale, a quello così maturo di oggi. Sì, lo confesso: sono molto orgogliosa dei Sepultura e in generale di tutta la scena metal brasiliana.



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