Basso Elettrico Yamaha a 5 corde RBX 5

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Si può immediatamente percepire la maggior estensionee quindi possibilità espressiva del basso a cinque corde rispetto al tradizionale quattro corde, disponendo a piacere e secondo l'accordatura di più note alte oppure un numero maggiore di note gravi. Se si tengono le ultima quattro corde accordate come un normale basse (MI, LA, RE, SOL), la quinta corda superiore può essere un SI grave, oppure anche un DO.
Logicamente la tastiera è leggermente più larga del quattro corde, e questa del RBX 5 misura al capotasto mm. 43. C'è però chi usa, come nel caso della chitarra, accordature diverse anche in funzione dei brani che devono suonare. Un esempio significativo dell'uso del basso a cinque corde lo si può ricavare dal recente LP di Jeff Berlin Pump It, l'autore esegue un brano classicheggiante con l'uso di arpeggi che mettono in risalto, appunto, la maggior estensione dello strumento.
Fino a poco tempo fa la realizzazione dei modelli a cinque corde era affidata prevalentemente a costruttori artigianali, data l'esiguità della domanda....
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La Yamaha è stata una delle prime grosse case a produrre più modelli di bassi a cinque corde, modelli tra i quali abbiamo voluto provare l'RBX 5 che ci è sembrato quello più equilibrato guardando anche il fattore prezzo.
E' uno strumento con manico inserito (sistema bolt-on), relativamente leggero (corpo in Alder), a scala lunga e con tastiera in palissandro. La forma è abbastanza originale, piuttosto allungata e che contraddistingue la serie ultima nata in casa Yamaha di chitarre e bassi elettrici solid body: RGX e RGB.
Nonostante la presenza delle cinque corde, il basso è molto maneggevole e ben equilibrato, segno che la casa ha eseguito uno studio sulla distribuzione dei pesi e sulle forme per consentire una buona funzionalità. La particolarità sta nella paletta, dove la quinta corda (in questo caso il SOL) ha una meccanica disposta nella parte inferiore della stessa.
In totale quindi abbiamo quattro meccaniche in linea nella parte superiore e una sottostante, ricordando in tal modo i bassi Music Man. Con questa soluzione però si è riusciti a mantenere la grandezza della paletta simile al quattro corde, pur ospitando cinque meccaniche.
Queste meccaniche, originali Yamaha, sono dorate e del tipo a tensione regolabile. Sulla paletta anche gli inserti per tenere abbassate le ultime quattro corde. Anche il ponticello attaccacorde è dorato e presenta le necessarie regolazioni in altezza e longitudinali per ogni singola corda. I tasti sono 22 e la tastiera è in palissandro con segnatasti dot.
Si può dire che questo RBX 5 sia un basso essenziale, nel senso che dispone dei requisiti base di uno strumento elettrico senza aggiunte particolari anche sotto il profilo dell'impianto elettrico, ma con l'obiettivo di realizzare un ottimo strumento dal punto di vista della liuteria e della suonabilità.
L'elettronica è la normale passiva, con due pickup Yamaha single coil con coperture nere, un tono, un volume ed un miscelatore pickup. La sonorità, anche a basso non collegato all'amplificatore è asciutta e piuttosto squillante, con un buono sviluppo degli armonici e una regolazione dell'assetto e dell'action, già soddisfacente realizzata in fabbrica. Il controllo di tono non è particolarmente incisivo, però con la possibilità di miscelare i due pickup si ottengono una buona gamma di timbriche tonali.
Anche comunque sulle note gravi il suono rimane sempre cristallino e ben definito, aiutato anche dalle corde originali Yamaha che abbiamo trovato ottime. Lo si può definire un basso moderno e ben costruito, semplice da usare, dove il musicista può concentrarsi liberamente su ciò che sta eseguendo più che sui controlli dello strumento. Il prezzo ci sembra equilibrato in rapporto alla qualità ed alle finiture.
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