HEADRUSH Flex Prime processore multi-effetto

di Francesco Sicheri
01 giugno 2025

test

Headrush
Flex Prime
processore multieffetto
Nel mondo della chitarra moderna, l'ibridazione tra potenza e portabilità è diventata una priorità assoluta. HeadRush risponde a questa esigenza con Flex Prime, un processore multi-effetto che promette di condensare l'intero arsenale sonoro della casa americana in uno chassis tascabile. Non si tratta solo di miniaturizzazione, ma di ripensamento funzionale: tutto è stato ottimizzato per offrire prestazioni da studio e da palco, pur mantenendo una compattezza che fa gola a chi si muove spesso, lavora in ambienti ridotti o cerca una soluzione completa per il live e la produzione.

Con la Flex Prime, HeadRush riduce il formato ma non i contenuti: amplificatori, effetti, IR, cloni e routing avanzato sono tutti al loro posto in uno chassis iper-compatto. Compagno ideale per il chitarrista moderno in movimento, questo processore multi-FX unisce la potenza del fratello maggiore Prime alla portabilità estrema. Una soluzione per casa, per il palco e anche per lo studio, controllabile in maniera intuitiva e trasportabile ovunque.

COSTRUZIONE E INTERFACCIA
A un primo sguardo, il Flex Prime richiama da vicino il design del modello MX5, mantenendo la stessa struttura a tre footswitch disposti in linea, illuminati da LED multicolore personalizzabili, e un pedale d'espressione integrato con switch a pressione sul tallone. Il...

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tutto è racchiuso in uno chassis solido e ben rifinito, con una scocca compatta e robusta pensata per resistere alle sollecitazioni del palco. Il cuore operativo del dispositivo è un display LCD touch da 4 pollici, reattivo e intuitivo, affiancato da un encoder circolare multifunzione per la navigazione tra i parametri e una manopola dedicata al controllo del volume generale.

Sul retro dello chassis si trovano tutte le connessioni principali: l'ingresso per chitarra da 1/4", una mandata e un ritorno FX Loop stereo, due uscite TRS bilanciate per il collegamento a mixer o finali, un'uscita cuffie mini-jack, un ingresso Aux per basi audio esterne, e le porte MIDI In e Out su mini-jack 1/8". Completano la dotazione la porta USB-B per il collegamento a computer, sia per la registrazione audio che per il trasferimento dati, e l'alimentazione esterna con alimentatore dedicato.

SEGNALE E DSP
Uno degli aspetti più sorprendenti del Flex Prime è la sua capacità di gestire fino a 14 blocchi DSP all'interno di un singolo preset, ciascuno dei quali può ospitare un effetto, un amplificatore, un cabinet, un IR o un clone (profilo). La catena del segnale può essere organizzata secondo cinque diversi tipi di routing, con opzioni per percorsi lineari, split stereo o dual path, offrendo così un livello di flessibilità solitamente riservato a dispositivi di fascia alta e dimensioni ben più generose.

La libreria sonora integrata è una delle più estese attualmente disponibili su un dispositivo di queste dimensioni. Comprende ben 97 modelli di amplificatori (di cui 53 originali HeadRush e 44 provenienti dall’acquisizione di ReValver), 82 modelli di cabinet (15 HeadRush e 67 ReValver), 315 risposte all'impulso, di cui 15 sviluppate da ChopTones, e 109 effetti suddivisi in tutte le categorie classiche e moderne, dai drive alle modulazioni, fino ai pitch e ai synth. A questo si aggiungono 35 cloni tra ampli e pedali, inclusi 10 SuperClone realizzati a diversi livelli di gain per un realismo ancora più marcato.

REVALVER, CLONI E SUPERCLONI
ReValver è il software di profilazione nato in casa Peavey, e nel 2024 approdato nei laboratori HeadRush FX per arricchire il celebre processore multieffetto con una controparte software completa, potente e versatile. Nel panorama sempre più affollato della modellazione digitale per chitarra, ReValver si è affermato come una delle piattaforme più potenti e flessibili, capace di fondere l’accuratezza sonora con una straordinaria libertà creativa. Con la versione 5.1 e l’introduzione dell’Amp Cloner, ReValver non solo rafforza la sua identità come plug-in per DAW, ma diventa il cuore pulsante dell’intero ecosistema HeadRush, grazie a una perfetta integrazione con l’hardware Prime, Core e Flex Prime.

Uno dei punti forti della piattaforma è proprio questa sinergia tra software e hardware: gli utenti HeadRush possono ritrovare i propri ampli ed effetti preferiti direttamente in ReValver, utilizzandoli come plug-in VST/AU/AAX nei loro progetti in studio. Allo stesso modo, chi lavora in-the-box può portare i propri preset e cloni nel mondo reale caricandoli su un’unità HeadRush per usarli in tour o sul palco. Una libreria condivisa, un linguaggio comune, un’unica visione del suono.
Ma ReValver non si limita a riproporre modelli generici. È l’unico software a vantare la collaborazione ufficiale con Peavey e Budda, offrendo versioni digitali autorizzate e sviluppate con il supporto diretto degli ingegneri originali. Modelli come il 6505 e 6505+ sono considerati tra i più fedeli sul mercato nella riproduzione dell’iconico 5150.

Il cuore della tecnologia è il modulo Amp Cloner, che consente di catturare con precisione non solo il suono, ma anche la risposta dinamica e la “sensazione sotto le dita” di qualsiasi testata, preamp, pedale di overdrive, fuzz o distorsione. E se la sola parola “clone” evoca l’idea di uno scatto fotografico statico, ReValver alza l’asticella con la tecnologia SuperClone: una funzione che consente di combinare più cloni dello stesso amplificatore catturati a diversi livelli di gain, offrendo una transizione fluida tra uno stadio sonoro e l’altro grazie al controllo di gain del Clone Player. In pratica, un clone diventa un modello vero e proprio, interattivo e modificabile, pronto a rispondere ai cambi dinamici della performance. E se si vuole osare, si può perfino creare un SuperClone che fonde le caratteristiche di ampli diversi, passando – ad esempio – da un Twin Reverb a un JCM800 fino a un Soldano con un solo potenziometro. Un’idea che fino a poco tempo fa sembrava fantascienza.

La piattaforma ACT (Audio Cloning Technology™), giunta alla seconda generazione, completa il quadro con funzionalità che vanno oltre l’amplificazione. ACT Gen II consente di modellare il suono della chitarra stessa, permettendo di farla “suonare” come uno strumento acustico, un altro modello di elettrica, o una combinazione pickup-manico completamente diversa. Un’opzione preziosa per chi registra in home studio o cerca versatilità estrema in un unico strumento.
Il modulo RIR2 per la modellazione di cabinet consente un controllo preciso su microfoni, posizionamento e ambiente di ripresa, e supporta IR di terze parti. Ma ReValver fornisce anche una serie di IR “matched cab” calibrati appositamente per ciascun modello di ampli interno, offrendo un’esperienza plug-and-play di altissimo livello.

Interessante è anche la possibilità di clonare non solo hardware reale, ma anche plug-in e catene di effetti software. Il wizard interno di Amp Cloner, infatti, include un host VST/AU che consente di profilare altri plug-in come se fossero amplificatori fisici. In questo modo, anche chi ha costruito un proprio suono utilizzando software di terze parti può trasformarlo in un clone trasportabile, pronto per essere caricato su una pedaliera HeadRush. Proprio questa compatibilità rappresenta una delle chiavi dell’ecosistema. Tutti i cloni creati con ReValver possono essere utilizzati immediatamente all’interno della versione 5.1 del software grazie all’AmpClone Player, oppure esportati e caricati sull’hardware HeadRush Prime, Core o Flex Prime. La libreria si espande ulteriormente grazie al supporto integrato per HeadRush Cloud, piattaforma dove utenti e artisti possono caricare e condividere cloni di ampli e pedali – inclusi modelli ispirati a gear vintage e boutique ormai introvabili – con aggiornamenti mensili. Il tutto è venduto a un prezzo altamente competitivo. Il pacchetto che include ReValver 5.1 e Amp Cloner è disponibile a 99,99 dollari (anziché 199,99), e per chi desidera semplicemente esplorare le potenzialità della piattaforma, ReValver è disponibile anche in versione gratuita. Il software include già una serie di ampli, effetti e modelli ACT di alto livello: un punto di partenza solido per costruire un rig digitale professionale senza investimenti iniziali.

LOOPING, PRATICA E CONDIVISIONE
Flex Prime non è solo uno strumento per il suono, ma anche per la pratica e la scrittura. Il looper integrato consente registrazioni fino a 5 minuti per singolo loop, con una capacità totale di 20 minuti di audio stratificato. I file possono essere esportati in formato WAV, oppure importati per suonare su backing track personali. La sincronizzazione MIDI rende possibile un utilizzo professionale anche in setup complessi.

A completare la sezione dedicata alla pratica troviamo il Practice Tool, con metronomo, player audio e possibilità di rallentare o cambiare tonalità ai brani. Il collegamento alla piattaforma HeadRush Cloud consente inoltre di esplorare e scaricare oltre 4.000 rig e cloni creati dalla community o da artisti selezionati.

USABILITÀ
L'interfaccia utente, pur essendo limitata da un display di dimensioni contenute, risulta rapida e accessibile. Il touchscreen è sensibile e preciso, ma quando si desidera una maggiore comodità, entra in gioco la possibilità di modificare tutto da remoto tramite browser web grazie alla connettività Wi-Fi integrata. Basta accedere all'indirizzo IP del dispositivo per ritrovarsi davanti a un editor completo, funzionale, e soprattutto utilizzabile da qualsiasi dispositivo connesso, senza necessità di installare software aggiuntivi.
Per i contesti live o di esercitazione senza mani, è disponibile anche una modalità hands-free che consente di intervenire sui parametri tramite pedale d'espressione e footswitch. L'organizzazione dei suoni è affidata al sistema di rig e setlist: ogni rig rappresenta una combinazione completa di blocchi ed effetti, mentre le setlist permettono di raggruppare i rig per esigenza musicale, performance o genere.

SOUND
Il comparto timbrico è quello che ci si aspetta da un prodotto HeadRush di nuova generazione: ampia varietà, risposta dinamica e qualità sonora. Gli amplificatori clean offrono trasparenza e headroom, mentre i modelli high-gain mantengono definizione anche sotto la compressione di alti livelli di saturazione. I delay e i reverberi stereo sono tra i punti forti, con modulazioni e shimmer coinvolgenti, anche se non tutte le emulazioni sono allo stesso livello: alcuni rotary e tremoli, ad esempio, risultano forse un po’ meno convincenti di quanto ci si potrebbe aspettare. Tuttavia, il supporto per IR di terze parti consente di perfezionare ulteriormente il suono, soprattutto in situazioni da studio o ascolto in cuffia. Una funzione da non sottovalutare è la possibilità di mantenere le code di delay e riverbero anche durante il cambio preset: un dettaglio che rende le transizioni tra suoni fluide e naturali.

Al cuore di tutto, però, c’è tutto quello che proviene dalla profilazione e affinamento dei suoni compiuto tramite ReValver oppure prelevato dalla libreria in cloud di Headrush. La banca dati sonora si espande continuamente, e la precisione con cui i profili e modelli vengono realizzati cresce con il tempo, consentendo di aver accesso a suoni sempre più vicini alle controparti analogiche. Quello di Headrush è un ecosistema che cresce con il chitarrista stesso, e che si adatta non soltanto alle esigenze ma anche alle novità che il mercato della strumentazione può offrire.
ReValver rappresenta non solo uno dei sistemi di amp modeling più evoluti sul mercato, ma anche una porta d’accesso ideale all’universo HeadRush. Una soluzione flessibile, espandibile, e perfettamente integrata con lo studio moderno e il palco digitale. Avere quel tipo di sonorità alla portata di uno strumento così compatto e agile come la Flex Prime, è qualcosa che porta su tutt’altro livello qualitativo le ottime basi già mostrate con quella MX-5 che proprio tra queste pagine avevamo testato e lodato per la sua innata capacità di sposare pressoché ogni tipo di esigenza.

CONCLUSIONI
HeadRush Flex Prime è un’eccellente sintesi di compattezza, potenza e versatilità. Non è semplicemente un prodotto “entry-level”, ma una vera e propria macchina da guerra per chitarristi e bassisti che necessitano di un dispositivo completo, trasportabile, e pronto per qualsiasi situazione. I pochi limiti imposti dal formato vengono bilanciati da soluzioni intelligenti, come l’editor via browser o il supporto per cloni esterni. Flex Prime si presenta quindi come una scelta concreta per chi cerca un suono professionale in un formato ridotto, senza compromessi reali sull’esperienza d’uso.


SPECIFICHE TECNICHE
Display LCD touch da 4", chassis compatto (295 x 150 x 70 mm), peso contenuto (1,57 kg), tre footswitch assegnabili con LED colorati, pedale d'espressione integrato, fino a 14 blocchi per preset, 97 modelli di amplificatori, 82 cabinet, 315 IR, 109 effetti, 35 cloni, connessioni stereo, FX loop, MIDI, USB audio, supporto per HeadRush Cloud, editor web, e funzione looper avanzata.