Cristian "Cicci" Bagnoli, "CC"
di Gaetano Menna
05 gennaio 2019

recensione
Cristian "Cicci" Bagnoli
"CC"
Videoradio
Per il suo quarto album da solista, Cristian Bagnoli – detto Cicci – gioca con il suo soprannome titolandolo “CC”, la cui cover raffigura “l’officina del suono” con tanto delle due “C” forgiate a fuoco dall’abile artigiano. E che Cicci sia un chitarrista in grado di utilizzare a dovere il “ferro incandescente”, lo dimostrano gli 11 brani proposti dall’album, in cui egli forgia, amalgama e alterna atmosfere tinte di rock, blues, progressive, fusion ma anche cantautorali.
Accanto a Cicci, collaboratori d’alto rango – Claudio Golinelli (Vasco), Adriano Molinari (Zucchero), Fabrizio Foschini (Stadio), Max Gelsi (Elisa), Nicola Peruch (Zucchero, Pausini) – quasi a ribadire quanto l’Emilia Romagna sia terra musicalmente fertile e talentuosa.
Nel brano di apertura (“Karmasutra”) si palesa l’incontro tra Oriente ed Occidente, con atmosfere indiane e flauto irlandese, richiami al prog e cori alla Pink Floyd, poi si passa a “Mr Pikasso”, tramite cui Cicci pare lanciare il suo peculiare messaggio: “attenzione la musica è cambiata!” Apertura e chiusura retrò in stile anni Trenta in un brano di stampo jazz/rock: insomma, come insegna il cubismo di Picasso, le forme e i confini vanno superati…
Manifesto di stampo vintage è “Di Corsa”, con la chitarra di Bagnoli e l’Hammond...
l'articolo continua...
Accanto a Cicci, collaboratori d’alto rango – Claudio Golinelli (Vasco), Adriano Molinari (Zucchero), Fabrizio Foschini (Stadio), Max Gelsi (Elisa), Nicola Peruch (Zucchero, Pausini) – quasi a ribadire quanto l’Emilia Romagna sia terra musicalmente fertile e talentuosa.
Nel brano di apertura (“Karmasutra”) si palesa l’incontro tra Oriente ed Occidente, con atmosfere indiane e flauto irlandese, richiami al prog e cori alla Pink Floyd, poi si passa a “Mr Pikasso”, tramite cui Cicci pare lanciare il suo peculiare messaggio: “attenzione la musica è cambiata!” Apertura e chiusura retrò in stile anni Trenta in un brano di stampo jazz/rock: insomma, come insegna il cubismo di Picasso, le forme e i confini vanno superati…
Manifesto di stampo vintage è “Di Corsa”, con la chitarra di Bagnoli e l’Hammond...
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di Nicola Peruch impegnati a proporre un godibile mix heavy jazz/rock in stile anni Settanta, a cui seguono “Idra… Non Sei Sola” con tanto di orchestra diretta da Mario Natale, e poi “Enigma”, in cui la chitarra di Cicci si mette a nudo ma con pudore, arpeggiando e tessendo la tela del brano.
Per tre episodi dell’album, Cicci impugna il microfono assumendo il ruolo di vocalist: “Io Non Sono Io” è un brano dalla marcata presa già in rotazione radiofonica, mentre “Non Arriverà” invita ad essere se stessi, a non arrendersi e ad osare di più; segue “Tra le Righe” che chiude l’album: una song delicata con Cicci al canto e chitarra, il supporto di Mario Foschini al pianoforte e degli archi incalzanti e suggestivi.
Nota - Classe 1978, Cristian “Cicci” Bagnoli è cresciuto soprattutto a pane e Vasco, militando in numerose cover band e poi nella Steve Rogers Band, la storica formazione del rocker di Zocca.