ANNIHILATOR Triple Threat

di Arturo Celsi
06 febbraio 2017

recensione

ANNIHILATOR
Triple Threat
UDR Music
Parlare degli Annihilator come una vera e propria band, instilla il dubbio di fare non uno, ma ben due torti: il primo a Jeff Waters, artefice pressoché unico di ciò che risponde al moniker, ed il secondo ai musicisti che lo accompagnano e che lo hanno accompagnato e troppo spesso visti alla stregua di personaggi dipinti su un fondale.

Triple Threat riporta la band sulle scene dopo l’uscita di Suicide Society (UDR Music, 2015) ed altro non è se non un massiccio boxset, disponibile nelle versioni DVD/2CD, Blu-Ray/2CD, 2CD e download digitale che, nelle sue versioni più corpose, contiene ben tre diverse tipologie di contenuto. Al di là del suggestivo dvd che documenta parecchio della realizzazione del cofanetto, e che offre una versione video del CD Live at The Bang Your Head (sempre contenuto nel cofanetto), ciò che interessa chi legge queste pagine, è Annihilator Un-Plugged, esperimento che vede Waters cimentarsi in una veste decisamente poco consueta per ciò che il nome Annihilator ha sempre richiamato nella mente degli ascoltatori.

Dopo romanzi quali l’inferno di Alice, il carnevale del diavolo ed il risveglio della furia, mai...

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si sarebbe pensato di poter associare i lavori di Jeff Waters e della sua creatura ad un album acustico… eppure oggi, poco meno di 30 anni dopo il debutto del combo, ci ritroviamo ad ascoltare i più grandi classici degli Annihilator raccontati al di fuori del feroce e selvaggio mondo in cui li si è conosciuti originariamente.

Ecco quindi Water – circondato da Aaron Homma, Rich Hinks, Marc LaFrance, e Pat Robillard – intento a pescare a piene mani in una discografia che ha ormai parecchi cavalli di battaglia.
Proprio come ci si sarebbe potuto aspettare, la scelta dei brani per la scaletta ha virato verso il repertorio più melodico di Waters, andando a concedersi anche una campata nel lontano 1984, quando gli Annihilator erano ancora fuori dal radar delle etichette e del pubblico. Il risultato è un album inconsueto, che sicuramente lascerà sorpreso più di un abitudinario del catalogo in questione.

La scaletta scorre veloce, non annoia e regala più di un momento di vero godimento uditivo nel riassaporare brani che altrimenti non avrebbero fatto che nuocere al nostro collo per il troppo headbanging. La realtà è che i metallari hanno un cuore grande...

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