JOANNE SHAW TAYLOR The Blues Album

di Dario Guardino
01 dicembre 2021

recensione

JOANNE SHAW TAYLOR
The Blues Album
KTBA Records
Britannica, classe 1985, una Joanne Shaw Taylor appena sedicenne, incontra Dave Stewart (Eurythmics), il quale decide di portarla in tour con i D.U.P., la band con cui lui suona allora: un’esperienza che funge da tipico trampolino di lancio, permettendole in un secondo momento, di lanciarsi in una fortunata carriera da solista. Oggi, infatti, la Taylor viene indicata tra le più interessanti blues-female del panorama chitarristico internazionale, inserita in quel pool di colleghe dal nome altisonante, tra cui Samantha Fish, Ana Popovic, Joanna Connor, Susan Tedeschi, Bonnie Raitt, giusto per fare nomi.
 
Non è un caso che questo disco della Taylor esca per l’etichetta indipendente KTBA Records di proprietà di Joe Bonamassa, e non è un caso che proprio Bonamassa sia anche co-produttore del progetto, assieme ad un altro collega-chitarrista parecchio in voga oggi: ovvero, Josh Smith, indicato tra gli alfieri del cosiddetto modern blues. [Nota – Di recente i due artisti hanno gestito la produzione degli album di Jimmy Hall, Eric Gales e Joanna Connor. In particolare, l’album della Connor, 4801 South Indiana Avenue, si è guadagnato il plauso della critica a livello internazionale ed ha debuttato al Numero 1 della Billboard Blues Chart. Tornano alle mente i...

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tempi d’oro della gloriosa Alligator Records, una delle etichette più fedeli al verbo del blues…

The Blues Album è l’odierna dichiarazione d’intenti della Taylor: un album che, sin dalle prime note, rivela tutto il potenziale della chitarrista britannica – cifra artistica, qualità di suoni e arrangiamenti – e, non ultimo, uno spiccato gusto negli assoli, eseguiti con totale controllo e feel (l’assolo in Keep On Lovin’ Me , un trascinante minor blues, sarebbe da trascrivere nota per nota…).

La scaletta di The Blues Album raccoglie una manciata di cover, 11 per la precisione, che vanno ad attingere al miglior repertorio blues: Albert King, Peter Green, Little Richard, Magic Sam, Aretha Franklin, Little Milton, sono solo alcuni tra gli autori dei brani originali.

Per approcciare un repertorio simile occorre avere fiducia in sé e, soprattutto, nutrire un rispetto reverenziale per un periodo così aureo del soul/blues, ma Joanne Shaw Taylor riesce nell’improbo compito: iniettare linfa a brani della storia personalizzandoli, ma senza mai snaturarne sapore e caratura. “Non sapevo quando sarebbe successo, ma ero certa che prima o poi avrei fatto un disco di cover blues…” – dice la Taylor – “ne ho parlato con Joe Bonamassa, e poco dopo ha preso a inviarmi suggerimenti riguardo ai brani da affrontare. Si tratta di un album fatto con amore e supervisionato da un chitarrista, amico e produttore di cui mi fido oltre misura…”

Per un album che attinge a piene mani dal blues della tradizione, occorrono anche i suoni adeguati; nella fattispecie, Joanne Shaw Taylor si è affidata perlopiù a una Esquire Junior del 1966 collegata a un Fender Vibroverb degli anni Sessanta (appartenente a Joe Bonamassa), miscelato ad un Dumble, amplificatore tra i più desiderati. Nessuno stompbox di sorta, soltanto la triade aurea chitarra-cavo-amplificatore. Ma non basta. Per la riuscita di un progetto così ambizioso, occorre anche una lineup di tutto rispetto e, anche in questo caso, tale ingrediente c’è: Josh Smith (chitarra), Reese Wynans (tastiere), Greg Morrow (batteria), Steve Mackey (basso) ed una sezione fiati composta da Steve Patrick (tromba), Mark Douthit (sax) e Barry Green (trombone). Joe Bonamassa suona e canta in Don’t Go Away: riconoscibile anche senza leggere i credit!

In definitiva, è davvero notevole la cifra artistica di The Blues Album, una release che pare arrivare davvero dagli anni d’oro del blues e della soul music. Imperdibile per ogni fan di questo genere di musica.

Dario Guardino

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