MANSON Junior Collection

di Francesco Sicheri
03 gennaio 2024

test

Manson
Junior Collection
Chitarra elettrica
Malgrado la sua storia sia riconducibile sul calendario fino agli anni ‘60, il brand britannico Manson Guitar Works è noto perlopiù per la collaborazione con Matthew Bellamy dei Muse, e negli anni non ha mai cercato di discostarsi in maniera radicale da tale associazione. Scelta intelligente, che ha permesso a Manson di imporre un’identità molto chiara sul mercato chitarristico. Il lavoro compiuto insieme a Bellamy ha fatto sì che Manson andasse approfondendo sempre più dettagliatamente la sua elaborazione in chiave moderna della single-cut più famosa della storia, ovvero la Telecaster.

Gran parte del catalogo di casa Manson è, infatti, composto di strumenti single-cut richiamanti la primogenita di Leo Fender, ma di recente è stato proprio Bellamy a mostrare sul palcoscenico nuove incarnazioni della sua signature in variante stratoide.
Entrambi gli shape, rielaborati da Manson sotto la consueta lente di modernità che contraddistingue il brand, tornano a farsi vedere nella nuova Junior Collection.

Definirla “linea economica” è senza dubbio errato, perché si tratta di strumenti venduti a circa €1,600, eppure Manson promuove la Junior Collection come la più accessibile serie di strumenti made in UK del suo catalogo. Minimali, moderni, colorati, e pensati per chi vuole avere accesso all’esperienza del brand senza...

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spendere eccessivamente. Resta solamente da capire se l’offerta tecnica di questi strumenti sia adeguata al prezzo di vendita.


MA e Verona
Le chitarre della nuova Junior Collection sono caratterizzate da soli due shape, MA e Verona. Lo shape del body è l’unica differenza sostanziale ad intercorrere fra gli strumenti della serie, che per quanto riguarda la scheda tecnica sono, invece, identici in ogni aspetto.

Lo shape Verona è una delle new entry più recenti del catalogo Manson , che ha deciso di avventurarsi anche nella reinterpretazione di strumenti d’estrazione stratoide. Tutt’altra storia è quella dello shape MA, elemento fondamentale nell’ascesa alla fama del brand britannico nel corso degli ultimi 30 anni. Scelta da Bellamy come sua principale alleata, la famiglia MA è sicuramente quello che molti si aspettano di trovare quando si fa il nome di Manson Guitar Works. La serie Junior Collection spoglia le sue chitarre di qualsiasi tipo di orpello per contenere il prezzo finale senza spostare la produzione fuori dal Regno Unito. Laddove la Verona va a perdere un po’ più di quanto solitamente le è attribuito, la MA torna invece alla sua indole più elementare.


Legni e costruzione
Alla base “dell’operazione Junior” di Manson, ci sono i legni utilizzati per la costruzione dei nuovi strumenti. I più smaliziati avranno già avviato indagini minuziose, ma guardando alla scheda tecnica della serie Junior in molti si staranno ancora chiedendo che legno sia l’Obeche (in pezzo unico) utilizzato per i body.

È una scelta particolare, quella di Manson, perché l’Obeche è solitamente conosciuto per essere un legno sfruttato in lavori di falegnameria casalinga, ma soprattutto conosciuto per una scarsa resistenza agli urti. Ciò che non è altrettanto noto, è che l’Obeche è un legno in grado di sopportare molto bene il processo di essicazione senza pericoli di alterazioni. L’essicazione del legno in ambito liuteristico gode di grande importanza, in quanto a processo completato il legno scelto gode di un peso minore, di maggiore resistenza meccanica, e di maggior resistenza a curvature e fessurazioni durante la lavorazione.
Prezzo e proprietà del legno in fase di lavorazione spiegano bene perché la scelta di Manson sia ricaduta sull’Obeche. Pertanto anche i più scettici abbandonino il timore che le nuove Junior possano sbriciolarsi sotto le dita al pari di qualche asse comprata per il bricolage domenicale.

Per quanto riguarda il manico (avvitato), invece, Manson ha optato per un più canonico Acero, mentre per la tastiera (22 tasti medium jumbo, radius da 12”) ha optato per il Palissandro.
A completare il quadro costruttivo di queste nuove chitarre, arrivano ben cinque finiture che - all’infuori del canonico Black - mettono in mostra colori sgargianti e difficili da ignorare. Tutte le finiture della Junior Collection sono di tipo “open pore” e questo significa che la verniciatura permette al corpo di mostrare venature e porosità in maniera molto evidente.


Hardware ed elettronica
L’appellativo “Junior” non è scelto a caso, e forse – anche se non ufficialmente confermato dal brand – guarda proprio a quelle famose Junior di casa Gibson dotate di un solo pickup. Così come le più semplici chitarre nate a Kalamazoo, anche i nuovi strumenti della Junior Collection fanno sfoggio di una dotazione a dir poco minimale.Al cuore delle nuove nate si trova un solo pickup humbucker, ovvero un Manson Dirty Rascal Humbucker 9.5k Alnico V. La scelta di questo tipo di magnete rende sicuramente le Junior delle chitarre dal piglio deciso e focalizzato su un timbro molto presente. I controlli della Junior Collection sono composti dalla sola manopola per il volume e da un pulsante killswitch divenuto pressoché obbligatorio sugli strumenti Manson dopo il successo raccolto da Bellamy e dalla sua signature. In aggiunta a ciò il controllo di volume è una manopola push-push che permette di sfruttare le due bobine dell’humbucker in serie oppure in parallelo, offrendo così un minimo tasso di versatilità ad una chitarra altrimenti molto specializzata.

Per ciò che concerne l’hardware, Manson ha trattato le nuove Junior così come fa con la maggior parte dei suoi modelli made in UK. Nello specifico su questi strumenti troviamo un capotasto Graphtech in TUSQ, un ponte fisso Gotoh GTC101 ed un set di meccaniche Manson Standard. In generale si tratta quindi di chitarre dalla dotazione tecnica molto semplice, ma dalla buona qualità.

 
Suono
Un solo pickup, pilotato dal solo controllo di volume, non offre certo una palette sonora dalle sfumature infinite. Ciò che fa, però, è mettere a disposizione del chitarrista uno strumento solido, pensato per spostare l’attenzione esclusivamente sul playing... E questo non è certo un male. Un po’ come tutti gli strumenti dotati di un unico pickup anche le nuove Manson della Junior Collection si configurano come ottime “workhorse”, ovvero chitarre fatte per essere suonate a lungo, strapazzate e soggiogate alle finalità del brano o del progetto.

Con schede tecniche identiche in tutto, parlare dei modelli MA o delle Verona non fa alcuna differenza, perché in fin dei conti tutto ruota attorno a quel pickup Dirty Rascal prodotto da Manson. Un humbucker Alnico V  dall’output ingente offre una gamma sonora orientata perlopiù a suoni che vogliono mostrare sempre una certa tempra. Le Junior Collection si comportano ottimamente con suoni molto distorti, sia in ambito hard rock, sia in ambito metal quando abbinate al giusto amplificatore. Va da sè che l’assenza di un controllo di tono obblighi forzatamente all’equalizzazione tramite l’amplificatore, tramite un pedale dedicato, oppure tramite le sezioni EQ di pedali drive.Il manico con profilo soft V e la curvatura di 12” della tastiera rendono le Junior degli strumenti molto veloci sotto le dita, senza però risultare troppo piatte o troppo “magre” (si consenta il termine) nel palmo della mano. L’esperienza generale è quella di uno strumento che vuole essere suonato, che non mette a disposizione scorciatoie se non quella del focalizzarsi sull’esecuzione, ed in fin dei conti questa è anche l’indole di tutte quelle chitarre che decidono di percorrere la strada del singolo pickup. Bisogna però sottolineare che il controllo push-push posto sulla manopola del volume apre le porte a qualche sonorità in più grazie alle modalità serie/parallelo con cui si può sfruttare il pickup humbucker.

Sicuramente niente che riesca a far saltare dalla sedia, ma si tratta comunque di qualcosa che fa piacere avere a disposizione. Pop, rock, e generi spinti sono i campi d’azione preferiti di questi strumenti, che invece faticano un po’ di più quando devono mettersi all’opera in contesti sonori dove la risposta dinamica è un requisito fondamentale e imprescindibile.
 

IN BREVE
£1,399.00 oggi corrispondono a circa €1,635.00, cifra che fa molta fatica a far rientrare le Junior nel segmento economico.
C’è da dire, però, che se il metro di paragone è il resto del catalogo Manson, allora le Junior si configurano sicuramente come l’offerta più economica del brand britannico. Si tratta di strumenti completamente made in UK, che non vanno a lesinare troppo sulla qualità, ma che comunque compiono scelte costruttive che potrebbero far storcere il naso (come ad esempio il legno scelto per il body).

Più di €1,600.00 di costo, anche a fronte dei prezzi imposti per il resto del catalogo del brand, non rendono completamente giustificabili l’assenza di un secondo pickup (che però potrebbe anche essere una scelta concettuale), oppure il ripiegare su legni che solitamente si rintracciano nella fascia medio-bassa del mercato. Proprio quest’ultima, inoltre, vista la qualità raggiunta da molti strumenti economici, mette in difficolta le nuove Junior di Manson in un confronto puntato sul rapporto qualità/prezzo. Alcuni strumenti non si acquistano soltanto per il portafoglio, ma anche per il feeling e per la filosofia costruttiva del brand, ed in quest’ultima evenienza la Junior Collection di Manson Guitars assume decisamente un senso molto più compiuto.

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