ACCEPT "Humanoid"

recensione
Gli Accept non hanno mai evitato le tematiche più scottanti, rispondendo a muso duro con una musica carica di potenza, energia ed emozione, ed il nuovo Humanoid non è certo da meno: una manciata di tracce che mescola dinamiche feroci, fraseggi incendiari, groove possenti, ma anche dosi di humor quando necessario a stemperare l’atmosfera.
Se l’elettrizzante Humanoid , il brano che titola l’album, polverizza l’atmosfera, The Reckoning si appropria addirittura di riferimenti biblici, mentre Straight Up Jack è considerabile uno spin-off della saga Frankestein.
Diving Into Sin , con la sua intro in odor di Middle Eastern, rade letteralmente il suolo a colpi di fraseggi e beat al fulmicotone e screaming sovversivi. Dal canto suo, Unbreakable...
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è un perfetto inno da stadio a cui i fans non mancheranno di rispondere da sotto il palco, ed anche No One Gets Out Alive è cucito su misura per i live “ricchi, famosi o meno, la morte è un equalizzatore...”
Un accorato vintage-feel emana i suoi effluvi in Mind Games , mentre l’upbeat di Southside Of Hell^ ed il coeso interplay chitarra/voce chiude questo album fatto di messaggi allertanti, condotti dal puro metal-style siglato Accept.
Gli Accept sono: Wolf Hoffmann (guitar) – Mark Tornillo (vocal) – Uwe Lulis (rhythm guitar) – Philip Shouse (rhythm guitar) – Martin Motnik (bass) – Christopher Williams (drum)
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