DROPKICK MURPHYS This Machine Still Kills Fascists

di Umberto Poli
01 marzo 2023

recensione

DROPKICK MURPHYS
This Machine Still Kills Fascists
Dummy Luck Music
L’eredità artistica e culturale di Woody Guthrie è ancor oggi forte, se non addirittura più viva che mai. Discograficamente parlando, possiamo ritrovare la voce del menestrello originario di Okemah in forme e modi assai differenti: cover, tribute album, rivisitazioni testuali. Si pensi ad esempio al progetto Mermaid Avenue dei Wilco assieme a Billy Bragg, una serie di testi d’archivio di Guthrie divenuti, nelle mani di Jeff Tweedy e compagni, splendide canzoni fatte e finite. Si colloca sullo stesso solco l’ultimo album dei Dropkick Murphys che, fin dalla copertina e dal titolo, This Machine Still Kills Fascists (chi non ricorda l’iconica scritta che campeggiava sulla chitarra di Guthrie?) si rivela un sincero atto d’amore verso il leggendario folksinger americano.

La formazione di Boston dà quindi alle stampe un lavoro rabbioso, diretto e, per la prima volta, interamente acustico: dieci canzoni registrate nel Church Studio di Leon Russell (Oklahoma), che prendono vita da input inediti dello stesso Guthrie. Le parole, importanti allora quanto oggi, toccano i temi della lotta, della protesta, della libertà e si sposano a meraviglia con il travolgente taglio folk su cui la tracklist è costruita. Tim Brennan (chitarra/voce), Jeff DaRosa (banjo/mandolino/chitarre acustiche/voce), Matt...

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Kelly (batteria/voce), James Lynch (chitarre/voce) e Ken Casey (voce lead/basso) mettono sul tavolo cuore, sudore e classe da vendere. (Grande assente Alex Barr, al momento in pausa per problemi di famiglia). Affiatati ed in linea con il concept del disco, convinti e convincenti, questi sono i Dropkick Murphys in estrema sintesi.

Tra le canzoni dell’album, tutte di buona fattura, spiccano indubbiamente le quattro che la band ha scelto come singoli: a partire dall’iniziale Two 6’s Upside Down, passando per Ten Times More e The Last One fino ad arrivare alla godibilissima All You Fonies, una cascata di tamburi e cori il cui ritornello ti si appiccica addosso come una colla a presa rapida. [Una nota di merito spetta a Nora Guthrie, figlia di Woody, per aver concesso il proprio benestare alla band e aver fornito il materiale che si è tramutato nelle tracce che compongono l’album in questione].

This Machine Still Kills Fascists è al tempo stesso un passo nuovo, diverso dal passato, e una conferma, quella della caparbietà di una band inarrestabile, pronta a tutto pur di non mollare la presa. Ai fan non resta che riporre fiducia nel presente e attendere, sicuri di una cosa: i Murphys hanno ancora parecchie cose da dire (e da gridare)…

Umberto Poli

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