Nuno Bettencourt, Pornograffiti Live

di Paolo Battigelli
03 ottobre 2016

intervista

EXTREME
NUNO BETTENCOURT
E’ l’estate del 1990, e gli Extreme pubblicano il loro secondo album - Pornograffitti - per la A&M Records. Rispetto al debutto dell’anno precedente il salto di qualità è palese. Innanzi tutto evidenzia sonorità più spinte, in cui la chitarra di Nuno Bettencourt riesce a trovare il giusto equilibrio tra heavy metal e funk e poi, la band tutta, dimostra una coesione e un affiatamento straordinari. Melodie sopraffine, molto curate e registrate in maniera impeccabile. Prive di sbavature, in grado di mescolare con intelligenza e acume i mood più diversi (pop, metal, funk e un pizzico di rap).

L’originale sound degli Extreme diviene un riferimento per la nascente scena musicale e l’album ottiene un successo enorme. La scaletta mescola brani funk metal (Decadence Dance e Get The Funk Out) all’air metal di episodi come It (‘s A Monster), ma non solo. In quei solchi vi sono richiami a Sinatra, The Queen, e tutto quanto sta nel mezzo... Inclusa la ballata acustica More Than Words tramite cui l’album scalerà le classifiche di mezzo mondo.

Insomma, il quartetto sfodera gli artigli e uno stile graffiante e unico, presentando un affresco...

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