The Raconteurs "Help Us Stanger"

di Susy Marinelli
20 agosto 2019

recensione

The Raconteurs
Help Us Stanger
Third Man Records
Avete nostalgia di quel rock grezzo, genuino, privo di manipolazioni di sorta ed effetti speciali? Allora "Help Us Stranger", l'ultimo album dei The Raconteurs, fa davvero al caso vostro.

Il terzo lavoro discografico della band di Jack White (The White Stripes e The Dead Weather) arriva a ben 11 anni di distanza dal precedente ed apprezzato "Consolers Of The Lonely" (2008) ma dimostra che il tempo passato non ha alterato lo stile della band di Detroit, ne tantomeno l’efficacia del playing di Jack White (chitarra/voce), Brendan Benson (chitarra/voce), Jack Lawrence (basso e banjo) e Patrick Keeler (batteria), intenti a ripercorrere gli stilemi di ciò che li distingue sin dai loro esordi con "Broken Boy" (2006). Più precisamente, un ammiccante impasto di garage rock, indie rock e power pop che non sorprende ma conferma le cose, a cui si aggiungono due interventi di gran lusso (Dean Fertita dei Queens Of The Stone Age e Scarlett Rische dei Jypsi) ed il mood in stile Nashville, là dove l’album è stato registrato.

L’album apre con il rock&blues di "Bored And Razed" col suo ficcante riff di chitarra ad accompagnare la voce, quindi passa il testimone alla titletrack con il sound della chitarra a...

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condurre le danze. Segue "Only Child", una ballad pop psichedelica piuttosto coinvolgente, e poi il garage rock di "Don't Bother Me" e quindi "Somedays (I Don't Feel Like Trying)", brano che evidenzia il gusto di Jack White e compagni per il punk; dopodiché arriva "Hey Gyp (Dig The Slowness)", cover di un classico di Donovan dei Sessanta a cui viene consegnato un respiro meno folk e più rock/blues con Brendan Benson a suonare l’armonica a bocca. Arrivano quindi "Sunday Driver", il blues di "Now That You've Gone", il mood di "What's Yours Is Mine" e "Live A Lie" ed infine il folk blues ed i violini di "Thoughts And Prayers". Insomma, The Raconteurs mostrano grande armonia, equilibrio, creatività e savoir faire. Attenzione però a definirli supergruppo: loro si definiscono una band di amici, senza troppe pretese…


Tracklist
Bored and Razed
Help Us Stranger
Only Child
Don't Bother Me
Shine the light on me
Somedays I don't feel like triying
Hey Gyp Dig the slowness
Sunday Driver
Now that you're gone
Live a lie
What's yours is mine
Thoughts and prayers

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