BLIND EGO "The Hunting Party"
recensione
Side-project di Kaller Wallner al di fuori degli RPWL – la prog band tedesca che prende a prestito le inziali dei suoi componenti (Risettion-Postl-Wallner-Lung) – i Blind Ego sono la formazione che lo stesso chitarrista plasma ad hoc per ogni uscita discografica; The Hunting Party è infatti il quinto capitolo e questa volta sono i territori rock e metal ad essere percorsi con competenza, determinazione e forza.
Di nuovo, Wallner chiama a sé Dominik Feiner (autore), ma questa volta la produzione del disco inverte il processo: prima la composizione dei testi e poi lo stesso Wellner a comporre la musica. “Sono sempre alla ricerca di nuove sfide...” – spiega il chitarrista a proposito di The Hunting Party – “ed ora, per la prima volta, ho composto la musica dopo che i testi erano finiti e non il contrario. Mi sono fatto ispirare dai testi, ci sono entrato con empatia , ed è così che...
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è nata la musica di tutti i sette brani, molto diversi: soffici, freschi, vivaci, rock, ma tutti capaci di creare la precisa identità del disco. Anche il modo di interpretare i brani è molto diverso, molto personale ma sempre con uno sguardo verso l’esterno, verso il sociale. Dunque, prospettive diverse, perché puoi essere un cacciatore [hunter] ma anche una preda...”
È Kevin Kearns al microfono a interpretare i brani di The Hunting Party , ora con passione e delicatezza, ora con grinta ed energia, laddove il guitar playing di Wallner non fa una sbavatura, il drumming di Michael Cristoph mantiene dritto il timone e le tastiere di Yogi Lang ordiscono tappeti ricamati sempre ad hoc.
Se il brano di apertura, quello che dà il titolo all’album, mostra gli intenti dei Blind Ego a ricercare melodia e musicalità, il successivo The Stranger ha il sapore del rock più classico, mentre Spiders è un genuino up-tempo rock.
La tracklist passa quindi a Boiling Point e alla ricerca delle dinamiche alternative più intriganti, e procede con In A Blink Of An Eye, il cui incedere scalpitante diviene vera furia esecutiva. Con i suoi riff dagli spigoli vivi, Breathless è prog-metal allo stato puro, a cui segue When The Party’s Over , una ballad melanconica che ha il compito di chiudere la tracklist del disco.
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