KARMAKANIC "Transmutation"
di Patrizia Marinelli
01 maggio 2025

recensione
KARMAKANIC
Transmutation
Reingold Records
Transmutation , il nuovo album dei Karmakanic, è il tributo al prog rock che il quartetto guidato dallo svedese Jonas Reingold interpreta in ogni declinazione.
Era dal 2016 che i Karmakanic non si facevano sentire, ma ora la formazione capitanata da Jonas Reingold (bassista accanto a The Flower Kings, Steve Hackett, Opus Atlantica...), è tornata con il nuovo e sesto album, Transmutation . Per l’occasione la lineup si rinnova ed ora accanto a Reingold, che firma tutti i brani della tracklist, ci sono Krister Jonsson (lead guitar) e Lalle Larsson (key) ed in più, un sofisticato elenco di special guest. Tutti, guidati da Chris Lord-Algie alla console.
Apre Bracing For Impact e, in poco più di due minuti, i Karmakanic si immergono in uno scenario strumentale con cui mettono le carte sul tavolo in bella vista: Reingold ricama disegni di basso sopraffini, mentre Larsson alle tastiere e Andy Tillison (special guest) all’Hammond, imbastiscono trame sonore ad hoc, per poi lasciare che la travolgente chitarra di Jonsson faccia il suo ingresso.
Seguono End Of The Road che, con i suoi 10 minuti e 22 secondi, incarna i canoni del prog...
l'articolo continua...
Era dal 2016 che i Karmakanic non si facevano sentire, ma ora la formazione capitanata da Jonas Reingold (bassista accanto a The Flower Kings, Steve Hackett, Opus Atlantica...), è tornata con il nuovo e sesto album, Transmutation . Per l’occasione la lineup si rinnova ed ora accanto a Reingold, che firma tutti i brani della tracklist, ci sono Krister Jonsson (lead guitar) e Lalle Larsson (key) ed in più, un sofisticato elenco di special guest. Tutti, guidati da Chris Lord-Algie alla console.
Apre Bracing For Impact e, in poco più di due minuti, i Karmakanic si immergono in uno scenario strumentale con cui mettono le carte sul tavolo in bella vista: Reingold ricama disegni di basso sopraffini, mentre Larsson alle tastiere e Andy Tillison (special guest) all’Hammond, imbastiscono trame sonore ad hoc, per poi lasciare che la travolgente chitarra di Jonsson faccia il suo ingresso.
Seguono End Of The Road che, con i suoi 10 minuti e 22 secondi, incarna i canoni del prog...
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