BRIAN MAY "Star Fleet Project"... con Eddie

di Redazione
28 febbraio 2023
Dopo che ha rimesso mano, rivisitato e ripubblicato le sue avventure solistiche "Back To The Light" (1992) e "Another World" (1998), Brian May ha rivolto lo sguardo a "Star Fleet Project" (1983) e pare intenzionato a pubblicarne la versione rimasterizzata e remixata nel corso dell’estate in arrivo.




31 ottobre 1983 – Capitol Records pubblica "Star Fleet Project", un EP siglato Brian May + Friends ma che tutti considerano il primo disco solista del chitarrista dei Queen.
Tre sole tracce per quasi trenta minuti di rock&blues, in cui Sir Brian Harold May coinvolge una manciata di cari amici: Phil Chen (basso), Alan Gratzer (batteria), Fred Mandel (tastiere) e niente di meno che Eddie Van Halen alla chitarra.
"Quando ho ripreso in mano quei nastri in cui ho jammato con Ed [Van Halen] e Phil [Chen] mi sono emozionato. Oggi ancora di più, visto che Ed se ne è andato. Ed anche Phil. Ho parlato con Alex [Van Halen] dell’idea di rimettere mano a quelle tracce per stare ancora più vicino a Ed, per acquietare in qualche modo il mio dolore. Che Ed fosse un vero prodigio lo sapevamo tutti ma lui non dava peso a questa cosa, sorrideva sempre ed aveva un grande senso dello humor. Era molto generoso e molto divertente. Mi manca…"



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La tracklist si compone di tre tracce. Più precisamente, "Star Fleet" è il brano dell’inglese Paul Bliss (autore del tema dell’omonima serie sci-fi televisiva) che May confeziona in chiave rock, mentre "Let Me Out" è un brano inedito di May. In quanto a "Blues Breaker (dedicated to E.C.)" è una blues-jam di 12 minuti in cui May e Eddie Van Halen esprimono la loro passione per quello straordinario album del 1966 di John Mayall e i suoi The Bluesbreakers con Eric Clapton (E.C.). E’ l’album passato alla storia come Beano per il nome della rivista di fumetti che Clapton ha tra le mani nella foto di copertina.

L’idea dell’album arriva da James, il figlio di Brian, che all’epoca ha cinque anni ed è un fan di “Star Fleet”, l’allora popolare serie televisiva di sci-fi: la guardavo sempre con mio figlio e il tema mi faceva pensare che sarebbe stato fantastico svilupparlo con la chitarra – ha detto May – Poi un giorno James mi ha detto ‘papà, tu lo puoi suonare!’ In effetti era un bel pezzo…

All’epoca Brian May vive a Los Angeles e così, deciso a rendere realtà quel progetto, ne parla con gli amici che intende coinvolgere. Tutti ne sono entusiasti, non resta che entrare in studio: quel disco ["Star Fleet Project"] documenta momenti di pura empatia ed amicizia! – dichiara oggi May.

Le tracce di quel disco vengono registrate il 21 e 22 aprile 1983 ai Record Plant Studios di Los Angeles ed oggi Brian May, pensando a Eddie, ricorda: "si era entusiasmato all’idea di registrare quel disco perché, mi disse, mi fai tornare alle mie radici. Adoro suonare il blues, quindi sono contento di non dover fare tapping, trick, fuochi d’artificio e quant’altro. Sarà semplicemente quello che verrà dall’anima…"

Come lo stesso May ha promesso: l’album "Star Fleet Project" non sarà solo rimasterizzato; stiamo remixando le tracce d’origine per la massima definizione; in pratica, ascolterete i vecchi mixaggi ma cucinati oggi per l’occasione. E’ tutto materiale originale, con ogni dettaglio che è stato riscoperto e remixato in maniera straordinaria. Inoltre, ci sono parecchi momenti in cui ascolterete un Eddie che non avete mai sentito!"

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