NAD SYLVAN "Monumentata"
di Patrizia Marinelli
01 settembre 2025

recensione
Nad Sylvian
Monumentata
InsideOut Music
Il nuovo e quinto album di Nad Sylvan ha per titolo Monumentata ed è un dipinto vivace, in cui il vocalist della Steve Hackett Band miscela tinte prog in stile Settanta, palette di colori variegati, e tanta voglia di raccontarsi.
Impegnato a microfono, chitarra, basso e tastiere, Nad Sylvan coinvolge un cast di musicisti illustri, solidi, e capaci di accentare le trame sonore con i colori più vivi e adeguati: dietro i tamburi ci sono infatti Marco Minnemann (The Aristocrats), Felix Lehrmann (Sarah Connor, The Flower Kings…) e Mirko De Maio (The Flower Kings), mentre a imbracciare il basso ci sono il leggendario Tony Levin, l’amico di sempre Nick Beggs e l’inossidabile Jonas Reingold. Inoltre, Lalle Larson (The Flower Kings) è ai synth, Joe Deninzon (Kansas) è al violino, mentre Neil Whitford (Ninja Funk Orchestra), Randy McStine (Steven Wilson Band) e David Kollar si alternano alla chitarra.
Sfoderando tinte prog e massicce dosi di chitarra, Secret Lover (“il brano più aggressivo che abbia mai registrato...” – ha rivelato Sylvan) apre il disco, subito seguito da That’s Not Me condito dal bel riff in apertura e dall’energia del rock che tanto ricorda il Sylvan di The Quartermaster (su The Bride Said...
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Impegnato a microfono, chitarra, basso e tastiere, Nad Sylvan coinvolge un cast di musicisti illustri, solidi, e capaci di accentare le trame sonore con i colori più vivi e adeguati: dietro i tamburi ci sono infatti Marco Minnemann (The Aristocrats), Felix Lehrmann (Sarah Connor, The Flower Kings…) e Mirko De Maio (The Flower Kings), mentre a imbracciare il basso ci sono il leggendario Tony Levin, l’amico di sempre Nick Beggs e l’inossidabile Jonas Reingold. Inoltre, Lalle Larson (The Flower Kings) è ai synth, Joe Deninzon (Kansas) è al violino, mentre Neil Whitford (Ninja Funk Orchestra), Randy McStine (Steven Wilson Band) e David Kollar si alternano alla chitarra.
Sfoderando tinte prog e massicce dosi di chitarra, Secret Lover (“il brano più aggressivo che abbia mai registrato...” – ha rivelato Sylvan) apre il disco, subito seguito da That’s Not Me condito dal bel riff in apertura e dall’energia del rock che tanto ricorda il Sylvan di The Quartermaster (su The Bride Said...
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No, 2017).
Con Monte Carlo Priceless Sylvan fotografa le atmosfere (senza prezzo, come dice il titolo) di un mondo patinato e le innesta ai sapori di un R&B di maniera, mentre narra la storia di una donna canadese che, insoddisfatta della sua vita, si trasferisce nella città monegasca assaporando amori, lusso, automobili roboanti e sogni: ritmo, melodia e suggestioni, questo brano va a segno sin dal primo ascolto.
Pop raffinato, armonia vivace e un intrigante assolo del violino di Deninzon, contraddistinguono Flowerland, a cui segue Wildfire con l’impeccabile tandem Beggs/Minnemann a farla da padrone; seguono quindi Make Somebody Proud col suo raffinato intreccio a tinte prog, e poi l’ironico e giocoso I’m Stepping Out che regala ai fans di Sylvan l’opportunità di ritrovare il protagonista della Vampirate Trilogy (2015-2019).
Il gran finale è affidato a Monumentata, il brano che Sylvan dedica a suo padre, scomparso di recente, e che sceglie per titolare l’album: è un momento introspettivo, incentrato perlopiù su voce, piano e tastiere, puntellato dall’interpretazione di un Sylvan che mette tutto sé stesso e riesce a raggiungere l’anima dell’ascoltatore. Unkillable è la bonus track che completa la scaletta del disco.