SAXON parte il tour di "Hell, Fire And Damnation"

di Redazione
30 gennaio 2025
I Saxon hanno messo sul tavolo tutti gli ingredienti della loro ricetta heavy, li hanno shakerati a dovere e li hanno serviti in abbondanza nelle dieci cavalcanti tracce di “Hell, Fire And Damnation”, il 24esimo album della loro storia, appena uscito. Ora la hard rock band britannica presenta il singolo “1066”, guarda qui il video.

“Hell, Fire And Damnation” è uscito il 19 gennaio 2025 su Silver Lining Music e da subito i cinque titani dell’hard rock si sono preparati per il tour che tra qualche giorno li porterà in Europa includendo una data italiana.

26 febbraio 2025 – Live Club – Milano


Biff Byford (vocal) – Nigel Glocker (drum) – Doug Scarratt (guitar) – Brian Tatler (guitar) – Nibbs Carter (bass)


“Hell, Fire And Damnation” – Batteria e basso (Nigel Glocker e Nibbs Carter) pompano folate di groove e potenza; Doug Scarratt e Brian Tatler (degno sostituto di Paul Quinn) sfoderano chitarre furiose ben bilanciate ed amalgamate, mentre Biff Byford consegna al microfono la sua voce rocciosa e matura: il tutto, per dieci tracce che marcano beat e potenza a più non posso. Diverse le cavalcate metal del quintetto britannico, Fire And Steel e Pirates Of The Airwaves...

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ne sono un esempio, ma la tracklist lascia anche il posto a quegli episodi che i Saxon sanno trasformare in veri e propri inni da stadio, There’s Something In Roswell su tutti.
Nel disco ci sono anche brani di gran atmosfera, cuciti ad hoc per la narrazione di toccanti momenti della storia dell’umanità, là dove i Saxon si mostrano pronti a ribadire la loro identità ed il loro signature-sound. Un paio di esempi? Madame Guillotine (Maria Antonietta, la regina consorte di Luigi XVI decapitata in Francia nel 1791), oppure Kubla Khan And The Merchant of Venice (ispirato dal poema di Samuel T Coleridge di inizio ‘800 narrante la storia del sultano Kubla, nipote di Gengis Kahn, e al palazzo che si fa costruire per sé): insomma, Hell, Fire And Damnation è un disco che, tra le pulsazioni dell’hard rock in stile Ottanta, le svisate heavy e certe atmosfere cariche di pathos, riflette bene l’identità di una band che, ormai prossima al 50esimo anniversario, non pare intenzionata a togliere il piede dall’acceleratore.
Produzione: Biff Byford e Andy Sneap (Judas Priest, Accept, Exodus...), quest’ultimo anche responsabile di mixing e mastering.

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