I Shot A Man "Gunbender"
recensione
l'articolo continua...
illustri predecessori come Robert Johnson, Skip James, Mississippi Fred McDowell, Mississippi John Hurt, Son House hanno eretto la propria ieratica statura.
In Gunbender - titolo frutto di neologismo coniato ad hoc dalla band - ritroviamo l’America rurale degli anni ’30, i viaggi lungo praterie sconfinate, la polvere, la strada, il whiskey, amori maledetti (I Put A Spell On You ) e treni che sfrecciano veloci scomparendo all’orizzonte (Freight Train ). Non mancano però quel feeling e quel gusto che in qualche modo strizzano l’occhio, forse del tutto inconsapevolmente, a produzioni italiane recenti come l’acclamato Peace & Groove di Francesco Piu o addirittura - per voler trovare riferimenti altrettanto colti e meritevoli nella canzone d'autore del nostro Paese - al Paolo Conte di brani quali Via con me o Boogie . Presente e passato, Stati Uniti e Italia si fondono all’insegna di un songwriting di altissima qualità. L’iniziale titletrack è una dichiarazione di intenti che colpisce nel segno in modo sicuro, seguono le ritmate I Can’t Get Rid of the Blues e My Woman per arrivare ad una sanguigna versione della classica Terraplane Blues fino alla conclusiva Outro : un finale, questo, breve ma intenso, per nulla scontato, forte di una tradizione secolare di canti di lavoro, sudore, sofferenza e catene.
Registrato dal vivo in studio nel corso di un’infuocata live session, questo primo lavoro ufficiale degli I Shot A Man non è perfetto, non è rifinito e non è didascalico. Nelle undici tracce che lo compongono però c’è qualcosa di più, qualcosa che va oltre, quel qualcosa che non ti aspetti o che forse sarebbe lecito aspettarsi in fondo da ogni artista: onestà, vita, trasporto, sintonia, ricerca, coinvolgimento, inventiva, originalità e - cosa che di certo non guasta - un’ottima padronanza tecnica in sede strumentale e di arrangiamento. Scusate se è poco. Gunbender rappresenta un esordio potente e, ç a va sans dire , decisamente consigliato.
Leggi anche
Podcast
Album del mese
Giacomo Baldelli
Adesso Potete Applaudire
Arcana Edizioni
La musica contemporanea è spesso percepita come ostica, difficile. Altrettanto spesso, però, cela nell’ascoltatore il timore di allontanarsi dalla comfort-zone,...
Jeff Wagner
lways Moving: The Strange Multiverse of Voïvod
Radical Research
Jeff Wagner pubblica Always Moving: The Strange Multiverse of Voïvod ed è la narrazione appassionata e appassionante del viaggio sonoro della prog metal canadese attraverso...
Van Morrison
Remembering Now
Virgin Music Group Self
Chi si chiede cosa possa dire di nuovo un leone come Van Morrison alla soglia delle ottanta candeline e con ben 47 album in studio...