NEIL YOUNG "Homegrown"
recensione
Tre anni fa era uscito "Hitchhicker", un album ripescato dal passato, completamente acustico e contenente brani registrati nel 1976 e mai pubblicati, più una raccolta di registrazioni dell’epoca e ad esso segue il nuovo "Homegrown", un vero e proprio album, organicamente concepito e registrato per diventare il successore del celeberrimo "Harvest" del ‘72 e mai pubblicato poiché ritenuto da Young troppo personale. [Un album dedicato infatti alla separazione da Carrie Snodgress, compagna di Young dell’epoca]
In "Homegrown" la profonda ispirazione rurale americana tocca vertici altissimi; suoni autentici di amplificatori, Les Paul e Martin d’annata, eco e riverberi naturali ottenuti con microfoni sapientemente posizionati in vecchi fienili o negli studi di Nashville e da qui il sound country/blues che la fa da padrone rispetto al folk dei classici lavori di Neil Young, unito a musicisti d’eccezione. Il tutto, è un toccasana per le orecchie dell’ascoltatore contemporaneo.
"Love Is A Rose" (song donata allora a Linda Rondstadt) è probabilmente la più grande hit mancata dell’artista canadese, mentre nella...
l'articolo continua...
Sei già registrato?
accedi per leggere l'articolo completo
Leggi anche
Podcast
Album del mese
Giacomo Baldelli
Adesso Potete Applaudire
Arcana Edizioni
La musica contemporanea è spesso percepita come ostica, difficile. Altrettanto spesso, però, cela nell’ascoltatore il timore di allontanarsi dalla comfort-zone,...
Jeff Wagner
lways Moving: The Strange Multiverse of Voïvod
Radical Research
Jeff Wagner pubblica Always Moving: The Strange Multiverse of Voïvod ed è la narrazione appassionata e appassionante del viaggio sonoro della prog metal canadese attraverso...
Van Morrison
Remembering Now
Virgin Music Group Self
Chi si chiede cosa possa dire di nuovo un leone come Van Morrison alla soglia delle ottanta candeline e con ben 47 album in studio...