NEURAL DSP Archetype: Misha Mansoor X.

di Arturo Celsi
01 novembre 2025

test

Neural DSP
Archetype: Misha Mansoor X
suite digitale
La collaborazione tra Misha Mansoor e Neural DSP sfocia in un plugin che non si limita a replicare suoni metal d’attacco, ma miscela amplificatori, effetti pre- e post-catena e moduli sperimentali, per offrire al chitarrista un laboratorio timbrico/sonoro vero e proprio. E’ la suite Archetype: Misha Mansoor X, ovvero la piattaforma creativa per chi già mastica gli ambienti digitali del metal tecnico, ed un invito a guardare oltre per chi ricerca invece strumenti più tradizionali.

INTERFACCIA
La sezione dedicata all’interfaccia rivela subito il carattere complesso ma ordinato di Archetype: Misha Mansoor X. Il plugin si articola in una catena ben strutturata: Pre-FX → Amplificatore → Cab/IR → Post-FX, con comandi globali (Input, Noise Gate, Transpose, Doubler, Output) raccolti in una sezione dedicata.

La grafica rompe la tradizione dark-metal di Neural DSP, preferendo tonalità pastello e uno stile sobrio che alleggerisce la vista durante le lunghe sessioni in studio. Tutte le sezioni – Special FX, Pre FX, Amp, Cab, EQ e Post FX – sono facilmente accessibili tramite tab nella parte superiore.

Gli amplificatori virtuali sono tre: Clean, Rhythm e Lead, ognuno con due voci selezionabili. Nei Pre-FX spiccano due pedali Horizon Devices (Compressor e Precision Drive), accompagnati da Tape Echo, Dual...

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Octaver e dal pedale Chaos di ispirazione chainsaw.
Nella sezione Special FX compaiono due protagonisti assoluti: Laser, ispirato al DigiTech Whammy ma potenziato con 19 modalità di pitch-shifting e ring-modulation, e Glitch, basato su un motore di elaborazione granulare che seziona il segnale per generare caos ritmico e texture inedite.

Il Cab/IR Loader consente la scelta tra microfoni virtuali e il caricamento di impulsi esterni, mentre i Post-FX includono chorus, flanger, delay stereo e riverbero con modalità Shimmer. Completano il quadro le funzioni Transpose e Doubler, ormai firma nota di Neural DSP.
In sintesi, l’interfaccia risulta ben disegnata, chiara e coerente: un ecosistema che combina l’immediatezza operativa dei plugin Neural con un livello di profondità tipico dei sistemi modulari più avanzati.

UTILIZZO
Chi conosce la serie Archetype di Neural DSP troverà familiare l’impostazione generale, ma Misha Mansoor X, ebbene sì, proprio il chitarrista dei Periphery, introduce una complessità ulteriore. Il plugin non si limita infatti a fornire amplificatori e pedali virtuali, ma si pone come una piattaforma creativa completa, la quale richiede un minimo di apprendistato per essere sfruttata appieno.

L’esperienza d’uso inizia con i preset di fabbrica, una trentina di suoni firmati dallo stesso Mansoor e da artisti affini, che permettono di cogliere al volo la varietà timbrica, dal clean cristallino fino al riff più serrato in drop G. La modalità standalone consente di suonare senza aprire una DAW, mentre la navigazione a tab semplifica la modifica di una sezione specifica della catena. L’organizzazione logica delle sezioni facilita il workflow: si parte dal pedale, si passa agli amplificatori, si conclude con cab e post-effetti.

Tra le funzioni più pratiche:
● Transpose – Utile per passare da accordature standard a drop senza toccare la chitarra.
● Doubler – Genera un effetto stereo realistico da singola traccia, perfetto per riff doppi.
● Noise Gate e Precision Drive – Indispensabili per gestire la dinamica di pickup con output elevato.

L’unico limite è l’impossibilità di modificare liberamente il routing degli effetti: la catena è fissa e non permette, ad esempio, di spostare la modulazione prima dell’amplificatore. Alcuni pedali, come il Precision Drive, tendono inoltre a introdurre brillantezza e fruscii se spinti al massimo. Nel complesso, la curva di apprendimento è più ripida rispetto ad altri Archetype, ma il livello di controllo e la quantità di opzioni ricompensano ampiamente il tempo investito. Chi ha già familiarità con il mondo delle amp-simulation troverà un ambiente potente e logico; chi si avvicina per la prima volta dovrà prendersi del tempo per orientarsi, ma verrà ripagato da una libertà creativa fuori scala.

SOUND
Qui Neural DSP e Misha Mansoor hanno scelto di non clonare amplificatori esistenti, ma reinterpretarli con logica moderna e precisione chirurgica.

Clean
Pulito, cristallino e con una punta di aggressività. Non un blackface vintage, ma un clean da ampli ad alta potenza, pronto a sporcarsi con il tocco o con l’aggiunta di drive. Con un pizzico di riverbero Shimmer e delay stereo, diventa ideale per intro d’atmosfera o ambient post-rock.
Rhythm
È il cuore del plugin: due voci differenti, una più serrata e compressa in stile 5150, l’altra più “saggy” e organica, ideale per riff articolati e corde basse. Mantiene chiarezza anche con chitarre a otto corde o accordature estreme, e si presta bene al doppio tracking grazie al Doubler.
Lead
Caldo, rotondo, con sustain abbondante. Spinge verso il territorio Marshall hot-rodded, ma con più presenza sulle medio/alte. Perfetto per assoli fluidi o per linee fusion aggressive. Curiosamente, in molti casi si rivela più efficace per parti ritmiche spinte che non per i lead puri, segno della sua grande versatilità.

Effetti pre e post
Nei Pre-FX, il Compressor offre controllo e precisione da studio; il Precision Drive aggiunge attacco, ma va dosato con cautela. Il Tape Echo introduce colorazioni psichedeliche, mentre il Dual Octaver amplia il registro armonico.
Nella sezione Post-FX, il Modulator combina chorus e flanger con musicalità, lo Stereo Delay crea profondità e il Reverb Shimmer aggiunge aria e brillantezza. L’equilibrio complessivo è moderno e definito, con una risposta dinamica sorprendentemente naturale.

Laser e Glitch sono i veri assi nella manica. Il primo permette sweep e modulazioni pitch-based controllabili via pedale d’espressione o automatizzazione Midi: da lievi detune fino a veri e propri suoni da battaglia spaziale. Il Glitch invece lavora sul piano della destrutturazione sonora: quattro modalità (Sequence, Interfere, Pitch Delay, Texturizer) manipolano il segnale in tempo reale creando frammentazioni ritmiche, reverse delay e pattern randomici. È difficile da domare, ma regala risultati unici, perfetti per inserti ambient o breakdown sperimentali.
In generale, il carattere timbrico del plugin è spiccatamente moderno, con un range che va dal metal progressivo al sound design. Chi ricerca clean bluesy o crunch classic rock dovrà lavorare un po’ di EQ, ma chi si muove nel metal tecnico o nel djent troverà un coltellino svizzero digitale capace di coprire ogni esigenza.

CONCLUSIONI
Archetype: Misha Mansoor X è, con tutta probabilità, il progetto più ambizioso mai realizzato da Neural DSP. Non si tratta solo di un plugin, ma di una vera piattaforma di esplorazione sonora: tre amplificatori virtuali, una catena di effetti completa, due moduli speciali dal carattere spiccatamente sperimentale e un’interfaccia curata in ogni dettaglio. Tutto concorre a costruire un ambiente creativo che spinge il chitarrista a superare la dimensione dell’ampli simulato per entrare in quella del disegno timbrico.

Il valore del plugin sta nell’ampiezza del suo linguaggio: i tre amplificatori coprono una gamma dinamica che va dai clean brillanti alle distorsioni più estreme, mentre gli effetti – soprattutto Glitch e Laser – introducono possibilità espressive difficilmente riscontrabili altrove. La gestione è chiara, la risposta realistica e la flessibilità permette di passare dal riff metal iper-compresso a tappeti ambient in pochi clic.

Certo, l’abbondanza di funzioni può intimorire chi è abituato a plugin più lineari, e la struttura della catena effetti non offre una libertà totale di routing, ma si tratta di limiti secondari rispetto al potenziale creativo complessivo. Una volta compreso il flusso di lavoro, l’esperienza diventa fluida, coinvolgente nonché, cosa rara per un simulatore, ispirante.
Più che un semplice simulatore di amplificatore, Archetype: Misha Mansoor X è un ecosistema sonoro: uno strumento che stimola la curiosità, invita a sperimentare e mette a disposizione un arsenale timbrico adatto tanto al produttore moderno quanto al chitarrista tecnico. È un plugin che non rimpiazza i precedenti Archetype di Neural DSP, ma li affianca e li amplia, aggiungendo un nuovo livello di libertà creativa.

In definitiva, chi vive la chitarra come terreno di ricerca troverà qui un laboratorio digitale dove ogni parametro, ogni modulazione, ogni glitch, può trasformarsi in ispirazione. Neural DSP e Misha Mansoor hanno costruito un mondo sonoro che non guarda indietro, ma avanti: verso una chitarra sempre più ibrida, elettronica e, soprattutto, viva.

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