Popa Chubby “The Catfish”

di Andrea Martini
07 ottobre 2016

recensione

Popa Chubby
The Catfish
EarMusic/Edel
Ted Horowitz (in arte Popa Chubby), nato a New York il 31 marzo 1960 ha sbattuto subito i denti con il sound urbano della Grande Mela e, man mano che il suo nome si faceva largo, lui definiva il suo stile in autonomia.

Chitarrista, vocalist, compositore, Chubby presenta oggi (7 ottobre 2016) The Catfish: il suo nuovo album. Dodici tracce, punch da vendere e il sapore di un mood in linea con le 12 battute pur se con contorni a tinte funk e reggae: il tutto, ad avvalorare l’abitudine dell’artista di autodefinirsi “il Re del Blues di New York City”…

Nell’album, Popa Chubby si immerge nel funk/blues (Going Downtown); imbraccia il Dobro (C'mon In My Kitchen); si ispira ai suoi mentori (Motörhead Saved My Life) e guarda a certi tratti del jazz (Wes Is More).
C’è anche il Memphis Sound (Cry Till It's A Dull Ache) con un urlo di Muscle Shoals da infarto; il profumo del reggae (Bye Bye Love) e il sapore urbano, con tanto di Tipitina Horowitz (figlia di Chubby) e la sua tromba sordinata ispirata a Miles. E poi c’è Good Thing, con il funk à-la Prince a reggere ogni cosa.
Infine, c’è Blues For Charlie, il brano della...

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scaletta che Chubby predilige, composto due giorni dopo la tragedia di Parigi, oggi la sua seconda casa, nonché la title track, con cui Chubby si rivolge al maestro del fiume, il siluro, The Catfish. The Pimp Daddy, The Big Boss!

“The Catfish” tracklist
Going Downtown – 2. Good Thing – 3. Bye Bye Love – 4. Cry Till It’s A Dull – 5. Wes Is More – 6. Motorhead Saved My Life – 7. Blues For Charlie – 8. Dirty Diesel – 9. Slow Down Sugar – 10. Last Time Blues – 11. The Catfish – 12. C#mon In My Kitchen