CARL MARTIN Ampster... semplicità analogica in formato pedale
Dunque, nessun sistema operativo intricato e nessuna cascata di controlli e funzionalità a cui badare, ma semplicemente un pedale che racchiude in sé un preamp valvolare dotato di switch per la funzione Mute, controlli di EQ (Bass, Middle, Treble), controlli di volume/gain pre/post (Master, Gain), controllo di Presence e di switch per la selezione del cabinet con indicatore a Led: rosso per il tipo 2×12 Open Back Cab e verde per il tipo 4×12 Closed Back Cab.
Insomma, un pedale pronto per reagire al guitar playing nello stesso modo di un amplificatore, con lo stesso feel e con latenza zero.
Sul pannello posteriore due switch – Ground Lift e Voicing (boost sulle medio/basse) – oltre alle prese Input jack, Link (per l’invio del segnale all’ampli bypassando la simulazione Cab), Send, Return e Remote (simulazione cabinet). Si aggiungono la presa Balanced DI (XLR per mixing o console di registrazione) e la presa per l’alimentazione standard 9V (1 ampere).
Carl Martin official website
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Collegare la chitarra ad Ampster, o la propria pedaliera nella presa Input, scegliere l’uscita del segnale e regolare il Gain, significa avere a disposizione la pasta sonora di stampo British per cui il marchio Carl Martin è noto, naturalmente in relazione alla chitarra ed alla configurazione pickup di cui si dispone. Ampster promette quindi di reagire allo stesso modo di un amplificatore, organico e in grado di rispondere al proprio guitar playing ed attacco.
Un apparecchio analogico, in controtendenza con il mood del digitale enciclopedico a tutti costi. “E’ possibile avere una Plexi in tasca?” Carl Martin pare rispondere con una sola parola: “Ampster!”
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