MATS HEDBERG True Temperament

di Patrizia Marinelli
11 gennaio 2017

recensione

MATS HEDBERG
True Temperament
Ghosttown Records
Non c’è che dire: True Temperament suona a tutti gli effetti come un omaggio alla chitarra… quella di Mats Hedberg! Del resto, a un virtuoso di tale calibro non si poteva chiedere di meglio: una dissertazione originale e creativa tra passato e presente, tra chitarra acustica ed elettrica, condita dagli elementi del suo adorato prog rock, e rivisitazioni niente affatto scontate di brani di musica classica. Un album – True Temperament – che il chitarrista svedese (da anni stabilitosi in Italia, nonché membro del celebre Vargtonprojekt con Morgan Agren e Bjorn Janssen) considera per i musicisti, ma anche per i non musicisti…

L’idea dell’album in questione, è venuta a Hedberg lo scorso anno, mentre si trovava in tour in Germania con la cantante Elizabeth Cutler: “con lei ho avuto modo di fare un bel po’ di fughe da solista… Mi piaceva l’idea di ritrovarmi sul palco soltanto con la mia chitarra, come se fossi nudo, senza un posto in cui potermi nascondere!...” E’ proprio questo il concetto su cui verte l’album, il cui titolo si ispira non soltanto al True Temperament Fretting System adottato da Hedberg, ma soprattutto alle quattro “temperature” dell’essere...

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umano, come si evince dall’artwork della copertina realizzato da Regina Mudroch. Su tutto, però, la chitarra sopraffina di Mats, che si produce in sperimentazioni semplici, cambi di tempo, e giochi con le dinamiche.
“Ho utilizzato l’ebow in alcune tracce per ottenere un suono di chitarra non ortodosso…” – dichiara il chitarrista svedese – “…inoltre, ci sono parecchie metriche complesse, supportate da ritmi e disegni percussivi molto evidenti. Non è un album di fingerpicking: piuttosto, lo definirei un disco prog per chitarra acustica ed elettrica…”

In Trollet e Vattarna sono i pedali in loop a farla da padrone, mentre Halloween (soundtrack del film di John Carpenter) è stato (ri)arrangiato da Hedberg per chitarra classica. Dal canto suo, Paco è il tributo dedicato al leggendario Paco DeLucia.

L’album ospita anche la rivisitazione di brani di J.S. Bach: Adagio F-Moll, Sonata per Violino e Clavicembalo; Labyrinten, Prelude D-Moll (Counterpoint for Two Guitars) e Sarabande (C-Moll): “sì, sono un fan di Bach e ho registrato questi brani live in studio…” – ha puntualizzato Hedberg – “In Sarabande ho aggiunto un ebow e per il Preludio ho suonato un contrappunto con Fabrizio Fabbri, maestro di chitarra classica. Tra questi brani Labyrinten è quello che preferisco perché è in 9/8 ed è molto percussivo!”

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