Simone Vignola "Naufrago"

recensione
Per certi versi, Vignola si riconduce ad Alan Sorrenti (quello di “Figli delle Stelle” e delle esperienze statunitensi) ed ai Planet Funk, facendo di ritmo, fusion, groove e dance, gli elementi che caratterizzano le sue canzoni. Mai banali, i testi dei tredici brani della scaletta parlano dei naufragi della vita, del perdersi ma del camminare comunque, del sentirsi come “l’asso nascosto di un illusionista”...
Tra le canzoni manifesto del disco, vi è “Funky Malamente” che esalta il ruolo del bassista, anche se “i Doors non avevano il bassista…” – come recita l’artista nel testo – “pensa a un mondo senza i Police, la disco-music senza i Bee Gees, ma anche senza il bassista!” Ha ragione, Vignola: come si potrebbe vivere senza ritmo e groove?
...
Leggi anche
Podcast
Album del mese

Lucio Corsi
Volevo Essere un Duro
Sugar Music
Lo hanno definito in molti modi, non tutti azzeccati e soprattutto non sempre condivisi dal diretto interessato (vedi “folletto”). Lucio Corsi, 31 anni, è un...

My Morning Jacket
Is
ATO Records
Ormai da anni si ha la sensazione che My Morning Jacket, la band di Jim James e soci, sia alla costante ricerca di qualcosa di...

Grace Bowers
Wine on Venus
Grace Bowers Music LLC
Diciotto anni, una cascata di riccioli biondi e un guitar playing che non fa sconti a nessuno: Grace Bowers pubblica Wine On Venus, o meglio,...