BOB DYLAN & THE BAND “The 1974 Live Recording”
Il tour del 1974 di Bob Dylan segnò il suo ritorno sul palco dopo otto anni, unitamente alla reunion con The Band. 30 date in 42 giorni, spesso con due show nella stessa giornata, per una media di 18.500 spettatori ciascuno. Musica che ha valicato confini e generazioni, patrimonio artistico universale, ma anche la codifica di quelli che diverranno gli stilemi dei concerti rock a venire.
Ebbene, a celebrare il 50esimo anniversario del prezioso evento, Columbia Records e Legacy Recordings (divisione di Sony Music Entertainment) pubblicano “The 1974 Live Recordings”, le registrazioni remixate di quel tour, raccolte in un cofanetto deluxe di 27 CD.
Il 3 gennaio 1974 il tour di Bob Dylan, accompagnato dalla sua The Band, partiva dal Chicago Stadium con una versione tesa e combattiva di "Hero Blues", una traccia acustica rara che era diventata elettrica nelle sessioni di “The Freewheelin’ Bob Dylan” (1963) e che era stata proposta pochissime volte sul palco. Altre rarità avevano contraddistinto lo show di Chicago nelle due date del 3 e 4 gennaio 1974: una "Ballad Of Hollis Brown" completamente rimaneggiata,...
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"Song To Woody" (non eseguita dal 1962) e l’outtake di Planet Waves (1974) "Nobody 'Cept You", e tutte erano state ben accolte dal pubblico presente, rassicurando Dylan e The Band, i quali invece, nel precedente tour in Europa erano stati fischiati, come ricordava allora Robbie Robertson. Sul palco, inoltre, parecchie song, tra cui “All Along The Watchtower”, “Forever Young” e “Most Likely You Go Your Way (And I’ll Go Mine)”, furono suonate per la prima volta, divenendo da quel momento le più iconiche del repertorio live. Dapprincipio il materiale fu registrato su nastro da ¼” con mixing stereo e pubblicato su cassetta ma, nel corso del tour, David Geffen (Asylum Records) passò a commissionare registrazioni su nastro multitraccia, lo standard dell’epoca, a favore della pubblicazione di “Before The Flood”, il doppio album live pubblicato nello stesso anno.
In sostanza, nel 1974 la ricezione del pubblico era cambiata positivamente dall’ultima volta in cui Bob Dylan e The Band erano stati in tour (1966) – Dylan si era ritirato dalle scene dopo un incidente in moto – ed in più non erano cambiate le considerazioni della stampa che definivano l’artista statunitense “la star più influente e significativa degli ultimi 10 anni della musica popolare americana...”, come scriveva allora il New York Times. Nel contempo, inoltre, The Band, aveva pubblicato sei album, partecipato a Woodstock e altri noti eventi, ma anche registrato le (storiche) sessioni con Dylan per “Planet Waves” (1974) e “The Basement Tapes” (1975). Insomma, tutto, aveva mantenuto alta la considerazione dell’artista del Minnesota (classe 1941) e di The Band, composta allora da Robbie Robertson (chitarra/voce/piano), Rick Danko (basso/voce), Garth Hudson (tastiere/sax), Richard Manuel (piano/voce) e Levon Helm (batteria/voce).
Dylan e The Band sul palco, il pubblico, l’incedere della scaletta, trasformano quei concerti del 1974 in emozione condivisa: la stessa che “The 1974 Live Recording” consente di rivivere oggi con il suo ascolto.
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