"Dylan by Schatzberg"

di Andrea Martini
27 dicembre 2018
Dylan by Schatzberg è il primo libro che riunisce gli iconici scatti di Jerry Schatzberg fatti a Bob Dylan, all’apice della sua carriera: i ritratti di studio, le fotografie in studio di registrazione, le rarità, i concerti.

Nel 1965, Jerry Schatzberg, fotografo professionista già ben affermato, incontra un giovane Bob Dylan all’apice della sua fama. Dylan invita il fotografo nello studio in cui sta registrando l’album che sarebbe diventato Highway 61 Revisited (1965), quello che include Like A Rolling Stone, la song divenuta una sorta di inno, cantata e suonata a tutt’oggi da vari artisti sparsi per il globo, e che si sarebbe guadagnata il primo posto nella classifica di Rolling Stone dei 500 più grandi successi di tutti i tempi.

Le fotografie di Jerry Schatzberg catturano dunque un Dylan in uno dei momenti più cruciali della storia della musica, incluse quelle avvenute nelle registrazioni di Blonde On Blonde (1966), probabilmente il suo album più grandioso. Immagini essenziali e intramontabili, che non solo resistono alla prova del tempo, ma che sono divenute sinonimi a livello visivo di uno degli artisti più importanti del XX secolo.

Dylan by Schatzberg riporta anche il reprint di interviste di seminale importanza a Dylan,...

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il menestrello di Duluth (Minnesota) come viene chiamato allora, inclusa la leggendaria intervista “A Night with Bob Dylan” di Al Aronowitz, pubblicata sul New York Herald Tribune nel 1965.

Skira Editore Spa (www.skira.net) ha presentato Dylan by Schatzberg lo scorso 16 novembre 2018 in edizione italiana e francese. Dimensione del volume: (cm) 28,5x32,5 – Pagine 262 – Prezzo: Euro 55,00


“Come soggetto fotografico, Dylan era il migliore. Bastava puntargli addosso l’obiettivo e le cose semplicemente accadevano. Abbiamo avuto un buon rapporto e lui era disposto a provare qualsiasi cosa…” – Jerry Schatzberg


Jerry Schatzberg (1927) – Negli anni Settanta è già un affermato fotografo professionista ed i suoi scatti appaiono su parecchie riviste di prestigio, tra cui Vogue, Esquire e McCall’s. Nel corso del tempo, la sua passione per il cinema lo porta ad immergersi in quel mondo divenendo un affermato regista. Sua la direzione di numerose pellicole, tra cui “Puzzle of a Downfall Child” (con Faye Dunaway nelle vesti di protagonista), “The Panic in Needle Park (starring Al Pacino), “Scarecrow” (film che nel 1973 vince il Festival di Cannes) e “Street Smart” che consente a Morgan Freeman di aggiudicarsi nel 1987 la sua prima nomination agli Oscar.
Schatzberg vive oggi a New York.


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Nato nel Minnesota statunitense nel 1941, Bob Dylan (all’anagrafe Robert Allen Zimmerman) ha venduto oltre 100 milioni di dischi ed è uno degli artisti che detiene a tutt’oggi le vendite più elevate di tutti i tempi. Numerosi i riconoscimenti, tra cui 11 Grammy Awards, un Golden Globe Award ed un Academy Award.
È inserito nella Rock and Roll Hall of Fame, nella Minnesota Music Hall of Fame, nella Nashville Songwriters Hall of Fame e nella Songwriters Hall of Fame.

Nel 2008 la giuria del Premio Pulitzer gli riserva una citazione speciale per “il suo profondo impatto sulla musica popolare e sulla cultura americana, caratterizzato da composizioni liriche di straordinaria potenza poetica…”

Nel maggio 2012, il presidente Barack Obama gli consegna la Presidential Medal of Freedom. Nel 2016 viene insignito del Premio Nobel per la Letteratura “per aver creato nuove espressioni poetiche all’interno della grande tradizione musicale americana”

Bob Dylan è autore di 38 release discografiche e di 7 libri che raccolgono i suoi dipinti e disegni. E’ anche autore di due opere di prosa: Tarantula (1966) e Chronicicles, Vol 1 (2004)


CITAZIONI…

Dylan by Schatzberg è essenzialmente un libro di immagini, ma lo stesso autore le accompagna con il racconto dei momenti in cui gli scatti sono avvenuti ed il reprint di alcune interviste di seminale importanza. Di seguito riportiamo alcuni dei passi più significativi.

“Nei due anni e mezzo in cui ho ritratto Dylan ho fatto una grande varietà di fotografie che sarei felice di mostrare, condividere ed esporre ovunque. Credo di non aver mai scattato una foto davvero brutta durante i nostri incontri, altrimenti l’avrei distrutta. Questo non significa che ogni foto sia riuscita al cento per cento, non lo è mai…”

Riferito agli scatti dei preparativi del concerto a Mineola (1965) in cui Dylan pare così giovane e indifeso: “Infatti mi piace molto per la sua innocenza. Proprio per questo motivo mi piace fotografare i bambini. Nel mio lavoro catturare quell’onestà è il massimo…”

“Una volta andai nello studio di Dylan per assistere a una registrazione. Era la prima volta che ci mettevo piede. Fu molto gentile, molto accomodante. A un certo punto vedo quattro armoniche dentro un bicchiere d’acqua e gli chiedo: ‘Che cos’è?’ (Mi pare che feci una battuta stupida ipotizzando un improbabile drink e lui forse rise educatamente...) Pensai di fare il furbo per procurarmi un souvenir. Così gli dissi: ‘Dove posso comprare queste armoniche? Sai, quando ero alla scuola elementare la suonavo anch’io’ Lui non si scompose, si alzò, prese le quattro armoniche e me le diede. La mia piccola trovata aveva funzionato. Nel corso degli anni ne ho stupidamente vendute due a un commerciante di souvenir, ma le altre due le ho tenute per me e le conservo ancora…”

L’ultima pagina del volume, Schatzberg la dedica ai ringraziamenti. “Innanzitutto grazie a Bob Dylan per avermi concesso il privilegio di fotografarlo in quelle che ritengo alcune delle mie migliori immagini, e per la sua innata generosità, che lo ha spinto a mettere un mio autoritratto nel booklet dell’album Blonde On Blonde. Non ha mai accennato alla cosa, ma presumo sia stato il suo modo di ringraziarmi per la foto di copertina. Il mio nome non appare da nessuna parte, solo la mia immagine; a tutt’oggi non ne abbiamo mai discusso” […]



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