Simone Vignola "Naufrago"
recensione
Per certi versi, Vignola si riconduce ad Alan Sorrenti (quello di “Figli delle Stelle” e delle esperienze statunitensi) ed ai Planet Funk, facendo di ritmo, fusion, groove e dance, gli elementi che caratterizzano le sue canzoni. Mai banali, i testi dei tredici brani della scaletta parlano dei naufragi della vita, del perdersi ma del camminare comunque, del sentirsi come “l’asso nascosto di un illusionista”...
Tra le canzoni manifesto del disco, vi è “Funky Malamente” che esalta il ruolo del bassista, anche se “i Doors non avevano il bassista…” – come recita l’artista nel testo – “pensa a un mondo senza i Police, la disco-music senza i Bee Gees, ma anche senza il bassista!” Ha ragione, Vignola: come si potrebbe vivere senza ritmo e groove?
...
Leggi anche
Podcast
Album del mese
Walter Trout
Sign Of The Times
Provogue Records
Walter Trout, decano del blues, è ancora in pista. A distanza di un anno dall’incandescente Broken (2024), l’artista statunitense (classe 1951) sente infatti l’esigenza di...
Nobis & Gualdi
Echos De Bazar
Bluebelldisc Music
Otto tracce costituiscono l’ossatura di Echos De Bazar, a cui si aggiungono tre brevi interludi concepiti dai due autori con l’idea di evocare tre precisi...
Andrea Quartarone
Melody Science
Volonté & Co Editore
Il body di una chitarra elettrica, abbinato ai filamenti del dna umano al posto del manico, costituisce l’originale grafica della copertina di Melody Science, il...