EPIPHONE Coronet USA Collection

di Andrea Martini
06 giugno 2024

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Epiphone
Coronet
Chitarra elettrica
Prodotta negli Stati Uniti tra il 1958 e 1959, la Epiphone Coronet si guadagna ben presto onori e gloria: Jimi Hendrix la imbraccia spesso e così Pete Townshend, Steve Marriott, Johnny Marr, Ace Frehley, Wayne Kramer, e via via una pletora di chitarristi sparsi per il globo. Oggi Epiphone cattura il dna di quell’iconica solid body e ne propone una versione moderna che con orgoglio inserisce nella USA Collection.

La Coronet è la prima solid body elettrica che Gibson immette sul mercato con il marchio Epiphone perché sia abbordabile a più: dapprincipio è corredata di un pickup Epiphone New York, ma dal 1959 prende a presentarsi con un P-90 a bordo e con il body nella finitura Cherry Red che diverrà il suo emblema.

Dal 1960 al 1961 è volta del marchio Dwight che Gibson adotta per la produzione destinata alla Sonny Shields Music, nell’Illinois statunitense: una prima tornata di Coronet, a quel punto, riporta su battipenna e paletta la D di Charles “Dwight” Shields (titolare dell’azienda), seguita nel 1963 da una seconda tornata di esemplari, questa volta con il logo Dwight Model sulla placca del trussrod e con il peculiare Bikini-badge Epiphone sulla paletta.
Nel 1970 Epiphone lascia la...

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storica sede di Kalamazoo (Michigan) per trasferirsi all’estero e, in concomitanza, la produzione della Coronet si ferma. Alla fine dei Novanta, la produzione della chitarra prende il via in Corea, ma per un breve periodo. La Coronet, a quel punto, è dotata di pickup OBL, un single coil al manico ed un humbucker al ponte, e del controllo del tono di tipo push/pull per la loro selezione. La disposizione delle meccaniche sulla paletta Epiphone varia in quel breve periodo: dapprima sono collocate sei-in-linea e poi a tre-a-tre come sulle Gibson.

La breve produzione della Coronet nel 1990, di nuovo negli Stati Uniti, mantiene elettronica e configurazione pickup della versione asiatica, mentre si appropria di una tastiera in palissandro a due ottave, di segnatasti rettangolari e di una paletta appuntita in stile Explorer. Infine, la versione con l’hardware dorato è dotata di tailpiece (ponte fisso), mentre la versione con l’hardware nero è dotata di locking tremolo Floyd Rose licensed.
Nel 2020 Epiphone mette in campo la ri-edizione della Coronet, questa volta equipaggiata di un P-90, e la rende disponibile nelle finiture Cherry Red e Black.

Oggi Epiphone riporta la produzione della Coronet negli Stati Uniti, nella sede di Nashville per la precisione, e ne realizza una versione per il comfort più moderno, guardando al contempo alle features del passato che l’hanno portata alla popolarità. Finiture proposte: Vintage Cherry e Black.

MODERN & VINTAGE
La nuova Epiphone Coronet USA mantiene il body in mogano, a doppia spalla mancante, delle versioni realizzate nel periodo 1958-1959, così come il pickup P-90 Soapbar, la paletta dotata di tre meccaniche per lato e contraddistinta dal peculiare Epiphone Bikini-badge, ed il battipenna bianco a farfalla.

In quanto alle rinnovate dotazioni di bordo, Il body si presenta con una profondità lievemente più sottile (1.375”) affinché il bilanciamento della chitarra ed il suo peso si avvantaggino e, conseguentemente, il comfort generale e la suonabilità.
Anche il manico, in mogano, si assottiglia e, con il suo moderno profilo SlimTaper, è pensato per rendere agili le escursioni della mano. Scala, 24,75”, giunzione set-neck (manico incollato) e trussrod regolabile.

La tastiera, in palissandro indiano (con raggio di curvatura di mm 304,8) ospita 22 tasti Medium Jumbo e segnatasti dot, mentre dal canto suo, il capotasto è lievemente più ampio (mm 43,053) e marchiato GraphTech. Meccaniche Vintage Deluxe con palettine bianche e ponte di tipo wraparound con finitura nickelata.

ROCK & BLUES
Come la versione delle origini, anche la nuova Coronet USA chiama a bordo un Epiphone P-90 Soapbar al ponte, ovvero l’omologo single coil di casa Gibson: dunque, suono ruvido, potente ed enorme, e non è un caso che sia da sempre tra le scelte preferite dei chitarristi rock e rock/blues. Questo pickup, familiarmente detto Soapbar (a-saponetta, vista la sua forma), genera anche sonorità sufficientemente pulite per avventurarsi in territori più soft, ma sono il rock e le sue declinazioni diverse, i territori di battaglia in cui non teme la sconfitta. I due controlli Master Volume e Master Tone completano il comparto dedicato all’elettronica.

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